I giornalisti del Secolo XIX scioperano: sabato 23 marzo il giornale non sarà in edicola e venerdì 22 marzo 2024 non verrà aggiornato il sito online. «La decisione – spiega il Cdr in una nota pubblicata anche sul sito web – è stata presa all'unanimità dall'assemblea dei giornalisti dopo che la redazione, nei giorni scorsi, aveva già proclamato uno stato di agitazione e affidato al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero».
«Nonostante le formali e reiterate richieste da parte della rappresentanza sindacale – proseguono i rappresentanti sindacali – l'azienda non ha fatto alcuna chiarezza in merito alle insistenti e continue indiscrezioni di stampa relative a una possibile vendita del Decimonono. Non solo: il gruppo Gedi, anche in questo caso nonostante ripetuti solleciti, non ha presentato un piano di investimenti per il giornale che, in forma cartacea e digitale, rappresenta la voce di Genova e della Liguria da quasi 140 anni».
Per la redazione del Secolo XIX, «che con orgoglio rappresenta questa testata, il silenzio dell'editore è inaccettabile. Si tratta, in primis, di una mancanza di rispetto nei confronti della redazione, dei suoi lettori e della storia di un quotidiano che negli anni ha consolidato la sua posizione di leader nell'informazione regionale e da sempre è riconosciuto come testata di rilievo nazionale grazie alla professionalità e all'autorevolezza dei suoi giornalisti».
Ai vertici di Gedi, incalzano i giornalisti, «ricordiamo che il Decimonono offre contributi di qualità a tutto il gruppo e dal 1886 è la voce libera, autonoma e indipendente di un territorio e di una popolazione che consideriamo a tutti gli effetti il nostro naturale editore. I giornalisti del Secolo XIX continueranno a mettere in campo tutte le azioni necessarie per la salvaguardia e la tutela della propria testata sino a quando non arriveranno precise risposte alle richieste avanzate. All'editore ricordiamo inoltre che, qualora Gedi dovesse cedere la proprietà del giornale, la redazione non sarebbe disposta ad accettare soluzioni di basso cabotaggio, ma solo ipotesi di soggetti di dimensioni, capacità, posizionamento, visione e volontà di investimenti coerenti con la nostra storia. Il Secolo XIX non si svende».
Solidarietà ai colleghi viene espressa dalla Fnsi. «Il Secolo XIX – rileva la segretaria generale Alessandra Costante – merita l'attenzione dell'editore per quanto riguarda gli investimenti chiesti da una redazione che ha voglia di rilancio. La Federazione nazionale della Stampa italiana è al fianco dei giornalisti della testata, che in Liguria garantisce il pluralismo dell'informazione. Sono preoccupanti le voci di eventuali cordate interessate all'acquisizione del giornale, che invece merita di andare in mano a editori capaci di garantire lo stesso pluralismo e la stessa solidità economica di Gedi».
Ai giornalisti del Secolo XIX esprimono «pieno sostegno e massima vicinanza» Associazione Ligure dei Giornalisti, Gruppo Cronisti Liguri e Ordine del giornalisti della Liguria, che «si uniscono alle istanze del Cdr e – in una nota congiunta – chiedono all'azienda di fare chiarezza sul futuro del giornale. Sindacato e Ordine continueranno a essere al fianco dei lavoratori del Secolo XIX in ogni azione che decideranno di mettere in campo per la salvaguardia e la tutela della testata».