Il presidente Fnsi, Siddi, al Sindacato dei Giornalisti della Calabria: “E’ la strada giusta”
Reggio Calabria – Il presidente nazionale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Franco Siddi, si è detto “davvero dispiaciuto” di non poter partecipare al convegno sul tema “Legge 150: comunicazione e amministrazione pubblica”, organizzato oggi dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria e dal Comune di Reggio Calabria. Questo il testo del messaggio inviato al segretario regionale del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi: «Caro Segretario, Caro Carlo, una serie di urgenze istituzionali e personali sopravvenute, tutte inderogabili, m’impediscono di essere con voi domani a Reggio Calabria per seguire e chiudere il convegno organizzato dall’Associazione di cui sei segretario e dal Comune di Reggio Calabria sul tema “Comunicazione e informazione pubblica”. Prima l’esigenza di sbrigare le pratiche di documenti personali per l’espatrio, onde poster partecipare venerdì e sabato prossimi in un Paese extra Ue, a un incontro straordinario convocato d’urgenza dalla Federazione internazionale dei giornalisti sull’emergenza guerra e informazione, poi la convocazione posticipata a domani pomeriggio del Coordinamento degli enti categoria per affrontare il nodo della contribuzione Casagit e, infine, un incontro ministeriale sul problema della violenza negli stadi che avevo sollecitato, non mi consentono né di arrivare a Reggio Calabria, né di programmare un ritorno a Roma in tempo utile. Mi spiace davvero, anche se sono certo che la voce autorevole del segretario generale aggiunto Luigi Ronsisvalle, amico e dirigente sindacale di primo piano impegnato con grande competenza sulle materie al centro delle analisi del vostro convegno, porterà un contributo prezioso e apprezzabile. Ronsisvalle non mancherà, inoltre, di rappresentare alla Giunta Federale gli esiti della vostra lodevole iniziativa. Ti prego, caro Carlo, di volermi perciò scusare con il Sindaco Scopelliti, con il professor Gambarara, con il presidente del Gus Latella e con i colleghi e partecipanti tutti, portando loro il mio saluto cordiale e grato. Per il sindacato del giornalisti la definizione delle nuove frontiere contrattuali del lavoro dei giornalisti negli uffici stampa, l’attuazione piena dei principi contenuti nella legge 150 del 2001 sulla comunicazione pubblica, la qualificazione professionale degli addetti stampa sono obiettivi centrali di una linea tesa al riconoscimento, anche normativo ed economico, di tutti i giornalismi. Si tratta anche di una grande opportunità per una pubblica amministrazione moderna, più efficiente, trasparente. La corretta informazione primaria, affidata a giornalisti iscritti all’albo, qualificati, regolarmente inseriti nel sistema della pubblica amministrazione, con specifica contrattazione, è un’opportunità di sviluppo e di crescita democratica delle comunità. La legge 150 ha aperto una finestra. Importante, massimamente per il Sud che deve crescere e progredire soprattutto con una valorizzazione dei suoi capitali umani. Le pubbliche amministrazioni sono tenute a comunicare attraverso gli uffici stampa, oltre che con gli uffici per le relazioni con il pubblico. E’ necessario, però, un cambio di marcia della pubblica amministrazione. L’informazione primaria istituzionale dev’essere pulita, di servizio, a origine garantita. Ecco perché è di stretta competenza dei giornalisti, adeguatamente qualificati e tenuti al rispetto dei doveri deontologici della professione. Fnsi e Ordine dei giornalisti hanno concordato programmi di formazione per chi abbia svolto alla data di entrata in vigore della legge 150 attività dedicata all’informazione per ricondurla entro il sistema della disciplina professionale. Ma vanno rispettati tutti i colleghi costretti da buchi normativi precedenti e dalle difficoltà di attuazione piena della legge 150 a lavorare con formule le più disparate: dai contratti a tempo, alle prestazioni di settore, alle consulenze. C’è un disegno che la legge delinea e che va concluso con il contratto di lavoro. La strada della contrattazione con L’Aran, l’agenzia per i negoziati sindacali del pubblico impiego, non è semplice. Ma la Fnsi non rinuncia e cercherà tutte le soluzioni che assicurino dignità contrattuale al lavoro dei giornalisti degli uffici stampa, così come continua a sollecitare le amministrazioni pubbliche , dai Comuni e loro Consorzi alle Province, agli enti di pubblico servizio, a definire idonei piani di comunicazione rispettosi dei principi fissati dalla legge, soprattutto della distinzione dell’attività degli uffici stampa, esclusiva competenza dei giornalisti e gli Urp. Già domani ci sarà un nuovo incontro per un chiarimento con i sindacati confederali che reclamano la titolarità della contrattazione di tutti i dipendenti pubblici, Noi sosteniamo che per i giornalisti la previsione di un’area specifica di contrattazione non può prescindere dal riconoscimento del ruolo e della funzione sindacale della Fnsi, da 95 anni sindacato unitario della categoria, primo organismo associativo firmatario di un contratto collettivo nazionale (nel 1911), la cui specificità è stata storicamente apprezzata dalle Confederazioni generali dei lavoratori. Intanto, però, sarà bene andare avanti e verificare tutte le opportunità di attuazione della legge 150 in sede locale e regionale. Non è di poco conto l’intesa già definita che sarà siglata il 16 aprile prossimo con l’assemblea dei consigli delle Regioni italiane. C’è una realtà che cresce e che deve poter essere considerata anche per quanto concerne gli sbocchi professionali e l’occupazione dei giornalisti e dei giovani. Il vostro convegno è segnale di una sensibilità e manifestazione di una volontà di essere attivamente presenti. E’ la strada giusta per un rilancio rigoroso dell’attività sindacale. Seguirò con attenzione sviluppi ed esiti. E intanto faccio i migliori auguri. Un cordiale saluto. Franco Siddi».