Dichiarazione di Roberto Natale, Presidente della Fnsi alla cerimonia di intitolazione a Giancarlo Siani di un'aula della scuola di giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli alla quale ha partecipato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
“Quando Giancarlo Siani fu freddato ventotto anni fa sotto casa al Vomero non aveva 26 anni. Ed era ancora un precario a Il Mattino. Il contratto sarebbe arrivato da lì a poche settimane ma un sicario del boss Nuvoletta gli fece pagare con la vita l’onta di aver rivelato i suoi legami con i corleonesi di Totò Riina. Oggi a Napoli, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricordiamo tutti questo ennesimo sacrificio di un giornalista reo solo di aver fatto il proprio dovere di professionista dell’informazione. La lista dei caduti purtroppo è lunga ma l’impegno dei giornalisti non si ferma. Anche quando le lusinghe o le minacce si fanno sentire vicine ed ossessive il nostro compito è quello di ricercare sempre la verità. La società civile deve essere grata ai giornalisti che accettano il rischio di maneggiare notizie pericolose e deve riconoscere con più forza che un giornalista morto su questo fronte non è altro che un caduto sul lavoro. Nell’espletamento di un servizio alla ricerca della verità. Anche quella scomoda. Il ricordo di Giancarlo Siani deve aiutare oggi ad analizzare, con la massima attenzione, quelle criminalità organizzate che, purtroppo, inquinano troppe regioni italiane. Dobbiamo a questi colleghi, come Siani, la necessità di testimoniare ancora di più che l’informazione trova il suo più alto valore civile quando racconta alla società italiana i fenomeni più gravi e sollecita la risposta dalla comunità nazionale La Fnsi quindi esprime vivo apprezzamento per l’iniziativa dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli che mostra come in concreto si possa onorare la memoria di tutti i giornalisti italiani caduti per mano di criminalità organizzata e terrorismo”.