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Governo 15 Gen 2008

Il presidente della commissione Giustizia del Senato, Cesare Salvi: "Il ddl Mastella sarà modificato in modo meno restrittivo per la libertà di stampa"

Il testo del disegno di legge Mastella sulle intercettazioni telefoniche, approvato dalla Camera con un'ampia convergenza bipartisan, sara' modificato in commissione Giustizia al Senato in senso meno restrittivo per la liberta' di stampa. Lo ha assicurato Cesare Salvi, presidente della commissione, intervenuto oggi a un'iniziativa dell'Unione nazionale cronisti italiani, ricordando che ''finora e' stato esaminato un terzo del provvedimento: la commissione oggi pomeriggio riprende l'esame e puo' concludere i lavori in un paio di settimane''.

Il testo del disegno di legge Mastella sulle intercettazioni telefoniche, approvato dalla Camera con un'ampia convergenza bipartisan, sara' modificato in commissione Giustizia al Senato in senso meno restrittivo per la liberta' di stampa. Lo ha assicurato Cesare Salvi, presidente della commissione, intervenuto oggi a un'iniziativa dell'Unione nazionale cronisti italiani, ricordando che ''finora e' stato esaminato un terzo del provvedimento: la commissione oggi pomeriggio riprende l'esame e puo' concludere i lavori in un paio di settimane''.

(15 gennaio '08) ''Stiamo gia' modificando il testo del ddl, che quindi non sara' quello approvato a Montecitorio'', ha spiegato Salvi. ''Non ci convince e non ci soddisfa l'equilibrio trovato dalla Camera fra i tre aspetti essenziali, e cioe' la tutela della riservatezza della persona, la tutela dell'azione penale e la liberta' di stampa: ci sembra infatti che il ddl sia squilibrato ai danni di questo terzo aspetto''. Per Salvi - che ha citato ampi stralci della recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo a favore di due giornalisti francesi, condannati per aver pubblicato intercettazioni secretate su un collaboratore dell'ex presidente Mitterrand - i limiti posti alla pubblicazione delle intercettazioni devono rispondere all'ordine generale: ''Si devono cioe' applicare gli stessi criteri che regolano la pubblicazione di qualsiasi altra notizia, e quindi il rispetto della privacy, la tutela della persona rispetto alla diffamazione e alla divulgazione di fatti non veritieri''. Finora la commissione Giustizia, ha ricordato Salvi, rispetto al testo della Camera ''ha gia' ridotto i limiti entro i quali gli atti non sono considerati piu' coperti da segreto. Credo che anche la parte relativa alle sanzioni per i giornalisti vada modificata: va bene il segreto investigativo, ma la responsabilita' della violazione non puo' essere a carico del giornalista, ma di chi ha fatto uscire la notizia''. Piu' che mai se si tratta di informazioni di interesse pubblico: ''Il caso delle intercettazioni Berlusconi-Sacca'? La notizia c'e' e va pubblicata. Poi si puo' giudicare se c'e' reato o meno''. I rilievi di Salvi sono stati accolti con soddisfazione dai vertici dell'Unci (rappresentata dal presidente Guido Columba), ma anche della Fnsi (presenti il segretario Franco Siddi e il presidente Roberto Natale) e dell'Usigrai (il segretario Carlo Verna) e dell'Ordine dei giornalisti (il presidente Lorenzo Del Boca) che considerano il ddl ''un attentato alla liberta' di stampa e al diritto-dovere di cronaca''. (ANSA).

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