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Cronaca 08 Nov 2008

Il ministro Gelmini caccia i cronisti dal convegno di Confindustria Fnsi e Assostampa Ligure: "Dopo la scuola, vuole 'riformare' anche l'informazione: via i giornalisti quando lei parla"

Dopo aver ascoltato il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha lasciato l'Hotel Royal di Sanremo, dove sono riuniti in un seminario a porte chiuse i direttori di Confindustria di tutta Italia. Il ministro, che è intervenuto ai lavori, ha espressamente chiesto che venissero allontanati tutti i giornalisti dall'albergo

Dopo aver ascoltato il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha lasciato l'Hotel Royal di Sanremo, dove sono riuniti in un seminario a porte chiuse i direttori di Confindustria di tutta Italia. Il ministro, che è intervenuto ai lavori, ha espressamente chiesto che venissero allontanati tutti i giornalisti dall'albergo

Anche l'inviato del Sole 24 Ore non ha potuto assistere all'intervento del ministro dell'istruzione ed è stato allontanato dalla sala quando la Gelmini ha preso la parola. (ANSA). La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Si moltiplicano ad un ritmo allarmante i segnali di insofferenza del governo nei confronti del lavoro dei giornalisti. Ieri era stato il Presidente del Consiglio che a Bruxelles aveva insolentito un cronista americano, colpevole di aver parlato del commento di Berlusconi sul neopresidente statunitense. Oggi è stato il Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, che partecipando ad un seminario di Confindustria in Liguria ha preteso ed ottenuto che i giornalisti venissero allontanati dal luogo dell’incontro. Ciò è semplicemente inaccettabile. Chi accetta responsabilità istituzionali e politiche ha il dovere di sottoporsi alla conoscenza e alla valutazione dei suoi atti da parte della pubblica opinione; e ciò avviene, piaccia o non piaccia, per mezzo della testimonianza dei giornalisti che osservano, fanno domande e danno conto delle risposte. E’ troppo comodo pretendere che la comunicazione politica abbia solo le forme compiacenti della “ospitata” nei programmi di intrattenimento o della dichiarazione-spot nei tg, dove ciascuno recita la sua battuta anziché rispondere a una domanda. Fare domande e riportare i fatti non ha nulla di “ansiogeno”, come invece afferma l’on. Berlusconi: è niente più che l’essenza del diritto-dovere di informare. Chiediamo fermamente al governo di abbandonare questo atteggiamento di fastidio. Lasciateci lavorare. Se oggi il Ministro Gelmini avesse rispettato i giornalisti, si sarebbe risparmiata una lezione scadente e una brutta notizia che comunque dobbiamo raccontare.” "In un mondo politico dove ministri, sottosegretari, capi del governo parlano di fronte alle telecamere e ai registratori salvo poi smentire se stessi e le registrazioni il giorno dopo, la notizia di Sanremo non dovrebbe stupire. Invece noi giornalisti continuiamo a non accettare la presunzione, l’arroganza e la fuga dal ruolo che impone a politici e amministratori il confronto continuo con l’opinione pubblica e l’informazione. Il ministro Gelmini evidentemente nella sua vocazione riformatrice e votata al taglio del superfluo (superfluo secondo il suo personale metro di giudizio) ha deciso oggi a Sanremo di riformare dopo la scuola anche l’informazione, con la procedura del taglio. Dei giornalisti presenti. Come lezione non c’è male, diremmo magistrale. Nemmeno tanto originale considerati i tempi, gli episodi che si verificano, comunque in linea con l’arroganza del potere e il timore di dovere rispondere a qualche domanda impertinente". Marcello Zinola, Segretario Associazione Ligure dei Giornalisti-Fnsi

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