Il Garante della privacy ha bloccato la pubblicazione delle informazioni non essenziali sulle violenze e gli abusi sessuali compiuti ai danni di minori in Calabria e diffuse da due quotidiani locali. La notizia e' quella di un caso di violenza in famiglia, ma i due quotidiani locali che la riportano hanno ecceduto nel fornire informazioni, tanto da rendere riconoscibili i minori vittime degli abusi
L'Organo preposto per il rispetto della privacy ha anche stabilito che i due giornali non potranno piu' pubblicare, anche attraverso i loro siti web, quei dettagli e quelle informazioni decisamente non essenziali. Il divieto del Garante e' stato adottato in seguito ad una segnalazione. La vicenda si e' svolta in un piccolo comune della Calabria in cui risiede un padre che e' stato condannato per aver compiuto atti di violenza e abusi, anche di natura sessuale, ai danni dei figli. I due quotidiani locali che ne danno notizia non solo descrivono in modo dettagliato la vicenda e il genere di abusi subiti dai minori, ma riportano tutta una serie di informazioni sull'episodio in grado di ledere gravemente la riservatezza dei minori, rendendoli riconoscibili. Negli articoli vengono citati il nome e cognome del padre, il nome del comune in cui vive la famiglia, il sesso delle vittime e, nel caso di uno dei due giornali, anche l'iniziale dei bambini. La tutela per il rispetto della privacy e per la diffusione di notizie che riguardano i minori si richiama allo stesso Codice di deontologia dei giornalisti e alla Carta di Treviso. "Attenzione ai minori anche quando si tratta di dati apparentemente innocui - ha commentato il relatore Giuseppe Fortunato. - Questo e' l'importante principio che il Garante raccomanda a tutti i giornalisti. Se si tratta dei piu'"piccoli, anche un piccolo dato potrebbe procurare un danno immenso". (AGI)