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Associazioni 16 Nov 2006

Il Coordinamento delle Associazioni per un sindacato di Servizio: "Fnsi senza strategia? La strategia di Stampa Democratica e Puntoeacapo è invece quella di spaccare la categoria e fare un regalo agli editori?"

Pensavamo che a giocare irresponsabilmente con il futuro dei giornalisti – e del giornalismo - fossero solo gli editori. Dobbiamo prendere atto, non senza una punta di delusione, che anche nella categoria c’è chi, più che al rinnovo ed alla difesa del contratto di lavoro, è interessato a sfruttare l’occasione per mettere in discussione gli equilibri interni al Sindacato ed agli Organismi di categoria.

Pensavamo che a giocare irresponsabilmente con il futuro dei giornalisti – e del giornalismo - fossero solo gli editori. Dobbiamo prendere atto, non senza una punta di delusione, che anche nella categoria c’è chi, più che al rinnovo ed alla difesa del contratto di lavoro, è interessato a sfruttare l’occasione per mettere in discussione gli equilibri interni al Sindacato ed agli Organismi di categoria.

Comunicato stampa del 16 novembre 2006 Con la presa di posizione diffusa oggi, i colleghi di Stampa democratica e Puntoeacapo prendono le distanze non dalla maggioranza che guida la Fnsi, ma dalla stragrande maggioranza dei giornalisti italiani che, attraverso i loro CdR ed i rappresentanti negli Organismi statutari del Sindacato, hanno confermato – anche con la grande adesione allo sciopero del 15 novembre – il sostegno e la fiducia alla linea fin qui seguita dalla Federazione nazionale della Stampa italiana. Le critiche al documento approvato a larghissima maggioranza al termine degli Stati Generali del 14 e 15 novembre appaiono del tutto strumentali, visto che la richiesta rivolta al Governo in esso contenuta (“Un’iniziativa legislativa tesa a modificare i criteri con i quali vengono elargiti contributi all'editoria, subordinando gli stessi alla regolarizzazione dei giornalisti precari”) è molto più pesante, dal punto di vista degli editori, di quelle suggerite da Stampa democratica e Puntoeacapo, che comunque fanno già parte del pacchetto di proposte avanzate dalla Fnsi. Secondo Stampa democratica e Puntoeacapo, la Fnsi deve chiedere al Sottosegretario all'editoria, Ricardo Franco Levi, di “vincolare la discussione sulla riforma della legge sull'editoria all'apertura del tavolo contrattuale”. Giusto, ma se gli editori respingono questo vincolo – cosa che hanno fatto con la nota della Fieg diffusa martedì pomeriggio – i giornalisti cosa devono fare? La maggioranza dei Comitati di Redazione (agli Stati Generali eravamo quasi 500) ha chiesto alla Fnsi di rispondere con uno sciopero immediato, lo stesso sciopero che Stampa democratica e Puntoeacapo definiscono “emotivo” e contro cui hanno votato. Uno sciopero che ha visto estendersi l’adesione alle proposte di lotta della Fnsi anche ai colleghi del Manifesto, Europa, il Corriere di Romagna (grazie all’opera del Coordinamento dei CdR del Gruppo Espresso-Repubblica e Finegil) che non sono andati in edicola e a numerosi colleghi del Tempo e del Giornale, alcuni di Libero, quotidiani che invece sono usciti ugualmente. Se, come sostengono Stampa Democratica e Puntoeacapo, la Fnsi non ha una strategia per spingere la Fieg trattare il rinnovo del contratto, c’è da chiedersi quale sia la strategia di Stampa democratica e Puntoeacapo che, con la loro dichiarazione, hanno dato risalto pubblico ad una presunta spaccatura nel Sindacato -limitata in realtà ai vertici di queste componenti - e fatto un grosso favore - consapevole o meno, poco importa – alla causa della Fieg. Il Coordinamento della Associazioni per un Sindacato di Servizio Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Val D’Aosta, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Umbria Il coordinatore Felice Salvati

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