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Cdr 06 Nov 2008

Il Coordinamento dei Cdr della Poligrafici: "Fermo e totale dissenso sulla pubblicazione della vignetta di Forattini su Obama" La replica del direttore di Qn Pierluigi Visci: "Mi piace la satira, non la censura"

Il Coordinamento dei Comitati di redazione della Poligrafici editoriale (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) esprime il suo fermo e totale dissenso nei confronti della vignetta pubblicata oggi dai giornali del Gruppo a firma Giorgio Forattini e dedicata alla elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti.

Il Coordinamento dei Comitati di redazione della Poligrafici editoriale (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) esprime il suo fermo e totale dissenso nei confronti della vignetta pubblicata oggi dai giornali del Gruppo a firma Giorgio Forattini e dedicata alla elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti.

La satira è un'espressione di democrazia e di libertà quando non infrange i principi di civiltà e il rispetto dei diritti. Ciò, in questa occasione, purtroppo non è stato, travalicando quei limiti che ogni giornale, quale sia la sua posizione politica, dovrebbe rispettare. La protesta dei Cdr - che doverosamente riteniamo vada portata a conoscenza dei lettori - è altresì un invito alle Direzioni a esercitare il loro diritto-dovere di controllo su ogni tipo di espressione in grado di ledere le regole del buon giornalismo. ''Mi piace la satira e non mi piace la censura. La satira, che in questo Paese ha difficile cittadinanza, deve essere forte per far pensare, riflettere. Sempre con un sorriso. La censura e' lo sport preferito dei potenti, i giornalisti dovrebbero rifiutarla sempre e comunque''. Il direttore di Qn/il Resto del Carlino Pierluigi Visci ha replicato cosi' alla protesta dei Cdr del Gruppo Poligrafici per la vignetta di Giorgio Forattini. ''Detto questo - ha proseguito Visci -, anche la vignetta di Forattini aveva una sua logica: la battuta era riferita a Bush e serviva per 'caricare' (satiricamente, e' ovvio) un presunto sentimento di avversione dopo la sconfitta. Come Obama, anch'io penso 'Si puo' fare'. Lo penso ancora, tant'e' che la prossima settimana distribuiremo col giornale un libro dal titolo 'Si puo' fare', che contiene il pensiero politico del nuovo presidente americano''. (ANSA).

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