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Cdr 29 Apr 2008

Il Comitato di Redazione del Corriere della Sera preoccupato per i ventilati provvedimenti di controllo dei costi e per l'andamento della diffusione

A seguito dell'assemblea di Rcs MediaGroup svoltasi ieri, il Comitato di Redazione ha inviato due lettere: una al direttore Paolo Mieli e una all'amministratore delegato Antonello Perricone.

A seguito dell'assemblea di Rcs MediaGroup svoltasi ieri, il Comitato di Redazione ha inviato due lettere: una al direttore Paolo Mieli e una all'amministratore delegato Antonello Perricone.

A Mieli, come preannunciato in Redazione nei giorni scorsi, il Comitato ha chiesto un incontro per confrontarsi sui temi della qualità e sul modello del giornale, sull'andamento e sulle prospettive di diffusione e vendite. A Perricone, il CdR ha sollecitato un chiarimento sulle dichiarazioni rilasciate durante e a margine dell' assemblea, così come riportate dalle agenzie, quanto ai dati che riguardano l'andamento della testata. In particolare, si tratta di comprendere i motivi della sua «soddisfazione», dato che le cifre pubbliche e ufficiali registrano un calo di vendite e di diffusione, una riduzione del margine di distanza rispetto al diretto concorrente e un segno positivo solo sui dati Audipress che indicano il numero dei lettori complessivi. Il CdR è consapevole della crisi generalizzata del settore della carta stampata, ma è altresì preoccupato di aspetti specifici che riguardano la nostra testata. Di qui, l'esigenza di un confronto con tutti i naturali interlocutori. Rcs MediaGroup è un gruppo editoriale internazionale multimediale che opera in settori diversi, giornali e libri, radio e tv digitali e satellitari, on line e new media, e dovrebbe sapere cogliere le opportunità offerte da ciascuno di questi strumenti produttivi. Al contrario l'azienda appare spesso lenta e inefficace, come dimostrano i ritardi nel dialogare e trattare con il CdR e con la Redazione sulle nuove tecnologie inazione. Queste situazioni sono forse dovute anche alla natura anomala dell'azienda dove meno del 15 per cento delle azioni è disponibile sul libero mercato. Il 63 per cento circa è inglobato in un patto di sindacato di blocco e di consultazione, che raccoglie 15 azionisti e che è stato prorogato fino al 2011; un altro 20 per cento circa è nelle mani di azionisti «in attesa di entrarvi a tempo debito» e che considerano l'investimento strategico. Nessuno di questi azionisti è un editore puro. In questo scenario, la Redazione del Corriere della Sera continuerà a difendere, come ha fatto finora, la propria autonomia e la libertà d'informazione contro ogni forma di pressione e condizionamento. La forza del giornale è nel rapporto fiduciario con i lettori. Perricone, stando alle agenzie, ha affermato inoltre che verrà tenuta «sotto strettissimo controllo anche l'area dei costi». E' auspicabile che questo lodevole proposito serva a colpire gli sperperi dovuti a investimenti sbagliati e non sia invece un mezzo per penalizzare la qualità del giornale, mentre già si lesinano i mezzi e le risorse per fornire ai giornalisti adeguati strumenti di lavoro. L'amministratore delegato di Rcs ha infine parlato di un «clima migliorato» fra editori e giornalisti, che hanno aperto nelle scorse settimane la trattativa sul rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, rimasta bloccata per quasi 1200 giorni a causa della scelta arrogante della Fieg di non sedersi neppure al tavolo. Il CdR del Corriere della Sera vigilerà sugli sviluppi futuri del dialogo e fin d'ora conferma che indirizzerà tutto il peso proprio e della Redazione a impedire che si realizzino: lo smantellamento dei diritti acquisiti dei redattori anche in tema di flessibilità e mobilità; lo snaturamento delle figure professionali per creare ibridi giornalistico-amministrativi sotto il diretto controllo degli editori; la destrutturazione del salario e la riforma degli automatismi superstiti; il prosciugamento degli spazi di autonomia decisionale dei CdR e delle redazioni. il Comitato di Redazione RCS: ASSEMBLEA APPROVA BILANCIO E ACQUISTO AZIONI PROPRIE MILANO, 28 APR - L'assemblea ordinaria degli azionisti Rcs MediaGroup ha approvato il bilancio dell'esercizio 2007 e deliberato di destinare l'utile netto dell'esercizio, pari complessivamente a euro 96.900.638, per euro 83.905.458 a dividendo, tenuto conto delle 4.578.448 azioni proprie detenute dalla società, il cui diritto agli utili è attribuito proporzionalmente alle altre azioni. Il dividendo va per 0,13 euro a ciascuna azione risparmio e per 0,11 euro a ciascun titolo ordinario in circolazione. L'assemblea ha poi rinnovato al consiglio di amministrazione l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie, nei limiti massimi consentiti dalla legge, per un numero massimo di azioni il cui valore nominale non ecceda il 10% del capitale sociale, al fine di permettere alla società ''di mantenere - spiega una nota - un importante strumento di flessibilità gestionale e strategica, in particolare, sia come opportunità di investimento sia per esigenze di eventuale miglioramento della struttura finanziaria''. L'assemblea ha inoltre rinnovato, sempre per un periodo di 18 mesi, l'autorizzazione alla disposizione di azioni proprie per un corrispettivo non inferiore di oltre il 10% rispetto al prezzo medio di carico al momento dell'operazione che potrà essere effettuata in una o più volte, anche prima di aver esaurito gli acquisti. (ANSA) RCS: PERRICONE, NON PREVISTO A BREVE AUMENTO CAPITALE MILANO, 28 APR - Il consiglio di amministrazione di Rcs MediaGroup non intende usare a breve la delega per l'aumento di capitale per operazioni straordinarie. Lo ha detto l'amministratore delegato Antonello Perricone rispondendo in assemblea ad alcune domande dei soci in proposito. ''A breve non è previsto un aumento'', ha detto ricordando che grazie alla delega ''quando c'è stata la possibilità per un aumento di 800 milioni era solo ed esclusivamente in funzione di eventuali operazioni straordinarie che nel breve non sono previste''. ''Siamo sempre sul mercato pronti a cogliere tutte le opportunità sul mercato e all'estero'', ha comunque spiegato delle possibili acquisizioni, ''e magari senza per questo ricorrere all'aumento''. (ANSA)

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