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Fnsi 17 Giu 2003

Il Cdr del Tg5 aderisce allo sciopero di oggi Cdr Tg4: "Sì allo sciopero per la libertà d'informazione" Cdr Studio Aperto: "Aderiamo con perplessità" Telenordest: "Scioperiamo anche per fare applicare il contratto che

Il Cdr del Tg5 aderisceallo sciopero di oggiCdr Tg4:"Sì allo scioperoper la libertà d'informazione"Cdr Studio Aperto:"Aderiamocon perplessità"Telenordest: "Scioperiamoanche per fareapplicare il contrattoche chiediamo da anni"La solidarietàdel segretario Slc-CgilLe altre adesioni

Il Cdr del Tg5 aderisce
allo sciopero di oggi
Cdr Tg4:
"Sì allo sciopero
per la libertà d'informazione"
Cdr Studio Aperto:
"Aderiamo
con perplessità"
Telenordest: "Scioperiamo
anche per fare
applicare il contratto
che chiediamo da anni"
La solidarietà
del segretario Slc-Cgil
Le altre adesioni

Il Cdr del Tg5 ha dato indicazione all'assemblea dei giornalisti, riunitasi ieri pomeriggio, perchè aderisca allo sciopero nazionale indetto dalla Fnsi per mercoledì 18 giugno in difesa della libertà e dell'indipendenza dell'informazione. "Il Cdr ribadisce, tuttavia - si legge in una nota - quanto già manifestato nella lettera inviata alla Fnsi e all'associazione Stampa Romana, in data 4 giugno scorso, nella quale si sottolineava che 'il tema della libertà di stampa è così grande che richiede, da un lato, un impegno quotidiano di tutti i giornalisti, e dall'altro un attento dosaggio del potere di persuasione del sindacato". Alla Fnsi il Cdr del Tg5 chiede "un maggior impegno nell'attività di comunicazione, di discussione e di mobilitazione su un tema cruciale dell'indipendenza dell'informazione, anche ricorrendo a metodi diversi di comunicazione, quale per esempio l'acquisto di pagine di giornali". Il tema della libertà ed indipendenza della stampa assume "un rilievo - scrive il cdr del Tg5 in una nota - ancor più centrale di fronte al fatto che i partiti non hanno avuto finora il coraggio di risolvere il nodo del conflitto di interessi che si riverbera in tutto il sistema giornalistico del Paese". A fronte di questa realtà, afferma il comitato di redazione, "è più che mai importante per tutti i giornalisti - nonostante perplessità ed i dissensi che pure esistono - conservare e difendere l'unita' di categoria e del suo sindacato, che saranno chiamati in tempi brevissimi alla difficile prova del rinnovo della parte economica del Contratto Nazionale". (ANSA). Il comitato di redazione del Tg4 ha invitato «i giornalisti della redazione, anche coloro che hanno mostrato qualche perplessità, ad aderire allo sciopero in difesa della libertà e indipendenza dell'informazione». E' quanto si legge in una nota del cdr della testata giornalistica di Mediaset che afferma di condividere «le preoccupazioni e le motivazione che hanno portato la Fnsi ad indire lo sciopero generale di domani». Il comitato di redazione del Tg4 ha invitato i giornalisti ad aderire allo sciopero «sottolineando - afferma - l'importanza dell'unità nella categoria e nel sindacato anche in vista del prossimo rinnovo contrattuale». (ANSA). Il comitato di redazione di Studio Aperto ha deciso, pur esprimendo una serie di perplessità in merito, di aderire allo sciopero di domani proclamato dalla Fnsi in difesa della libertà di informazione. E invita i colleghi ad agire secondo coscienza non ritenendo opportuno un appello alla protesta, anzi ritenendo indebito ogni suggerimento o pressione su un argomento come questo che riguarda le più profonde convinzioni di ciascuno. Le perplessità sullo sciopero riguarda le diverse sensibilità nel giudicare il rischio della perdita di libertà di informazione, diritto inalienabile, che gli organismi direttivi del sindacato unitario hanno dedotto da una serie di episodi, ultimo dei quali il cambio di direzione al Corriere della sera. Riteniamo comunque - scrive il cdr di Studio Aperto - che l'unità della categoria meriti sforzi continui di mediazione e qualche sacrificio.(ANSA). "La redazione di Telenordest aderisce allo sciopero indetto per mercoledì 18 giugno dalla federazione nazionale della stampa italiana. Le libertà di stampa e di informazione sono beni troppo preziosi per restare a guardare quello che accade senza far sentire il proprio apporto in un momento in cui proprio l'informazione sta assumendo un ruolo sempre più decisivo nella vita di tutti i giorni. I redattori di Telenordest sono per molti versi lontani dalle problematiche legate al cambio di direzione al Corriere della Sera, ma non per questo non si rendono conto che quello che accade ad una testata così importante potrebbe avere riprecussioni anche nelle realtà editoriali meno conosciute rispetto a quelle nazionali. I redattori di Telenordest approfittano dell'occasione per portare alla ribalta ancora una volta il fatto che dopo anni di promesse l'editore dell'emittente non ha ancora applicato il contratto Fnsi previsto per le emittenti locali. A fronte delle promesse e degli impegni presi in passato, l'editore continua a rimandare il momento dell'applicazione adducendo non meglio specificati motivi economici. Motivi economici che in realtà sembrano essere solo un pretesto. I redattori di Telenordest sono pronti a dare ancora una volta il loro appoggio ai colleghi delle testate nazionali, e alle iniziative prese dalla Fnsi, augurandosi al tempo stesso di avere da questi colleghi, e dalla Fnsi stessa, una prova tangibile della solidarietà. Chi vive realtà per molti aspetti privilegiate può non rendersi conto dei problemi che si hanno nel lavorare in realtà più piccole, ma la differenza di visibilità fra una testata nazionale e una locale non è sinonimo di differenza di qualità professionale". La redazione di Telenordest Dichiarazione di Fulvio Fammoni Segretario generale SLC-CGIL "SLC solidarizza con i giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva pubblica e privata in sciopero mercoledì 18 per la libertà di informazione. Il caso italiano che vede la concentrazione di fatto in un’unica mano delle maggiori fonti radiotelevisive è una anomalia grave all’interno del panorama europeo. La norma costituzionale che stabilisce la libertà di informazione essere un bene primario è sostanzialmente disattesa con grave rischio per il confronto delle idee e per la democrazia. Occorre quindi battersi per garantire libertà d’informazione ed assieme diritto di cronaca e di critica, spazi di confronto, diritto di accesso alle fonti, libertà di espressione. Un lavoratore ed un cittadino condizionato da questo clima è meno libero. E’ necessario che la mobilitazione sulla libertà di informazione prosegua e si intensifichi e proporrò a tutti i sindacati del settore un impegno per realizzare su questi temi una grande iniziativa unitaria". Difendere la libertà di informazione significa reagire ai continui attacchi di editori grandi e piccoli, ribadire il rispetto delle norme contrattuali, chiedere con forza che queste norme vengano estese alle centinaia di giornalisti ancora sfruttati, pagati pochi euro a servizio. La battaglia sulle regole trova sullo stesso piano le ispezioni al Tg3 e le violazioni nelle piccole realtà editoriali. I giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva del Veneto, aderenti al Sindacato giornalisti del Veneto, partecipano allo sciopero indetto dalla Federazione Nazionale della Stampa alla quale chiedono di continuare a vigilare su ogni prevaricazione, impegnandosi per un rinnovo del contratto firmato con Aeranti e Corallo che estenda le garanzie applicate a migliaia di giornalisti ogni giorno impegnati sul fronte di una informazione plurale, completa, indipendente. La Giunta del Sindacato giornalisti del Veneto I Fiduciari sindacali Antenna 3 Nordest Tva Vicenza - Videomedia Telenordest Serenissima Tv Redazione di RADIO CITTA' APERTA 88.900 FM di Roma e Lazio Mercoledì 18 giugno 2003 Radio Città Aperta partecipa allo sciopero delle emittenti radiotelevisive a difesa della libertà di informazione proclamato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana. I nostri programmi sono dunque sospesi affinchè gli ascoltatori avvertano la gravità della situazione e della posta in gioco. Questa volta partecipiamo allo sciopero perchè sono in gioco libertà fondamentali come quella dell'informazione. Essendo editori di noi stessi, in altre occasioni non abbiamo partecipato agli scioperi dei giornalisti di carattere sindacale. L'informazione indipendente ed alternativa come la nostra resta infatti una risorsa indispensabile per la democrazia e il conflitto sociale. Ma questa risorsa viene sempre più stretta dall'assedio dei poteri forti finanziari sul sistema informativo. Il monopolio di Murdoch sulle televisioni satellitari, il monopolio berlusconiano sulle televisioni pubbliche private e pubbliche, il peso sempre più soffocante degli azionisti di riferimento sui piccoli e grandi quotidiani, il monopolio della distribuzione che strangola le piccole attività editoriali....rivelano un quadro inquietante per la libertà di informazione di cui abbiamo avuto conferma con il riuscito boicottaggio dei referendum. Oggi, mercoledì 18 giugno 2003, Radio Città Aperta, insieme ad altre emittenti, sceglie la strada dello sciopero e del silenzio augurandosi che quest'ultimo diventi assordante nel lanciare l'allarme. La Redazione di Radio Città Aperta - 88.900 Fm di Roma e Lazio.

@fnsisocial

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