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Cdr 27 Apr 2009

Il Cdr del Mattino all'assemblea degli azionisti del Gruppo Caltagirone per opporsi ai tagli e alla chiusura della redazione romana. Una nota della Fnsi e dell'Assostampa Romana. Gli azionisti approvano il bilancio

''E' inaccettabile che una testata storica come il Mattino diventi la copia napoletana del Messaggero'': lo dice il comitato di redazione della testata napoletana che stamani si presentera' a Roma all'assemblea annuale degli azionisti della Caltagirone Editore per consegnare la prima pagina del Mattino firmata dai Sette Re di Roma.

''E' inaccettabile che una testata storica come il Mattino diventi la copia napoletana del Messaggero'': lo dice il comitato di redazione della testata napoletana che stamani si presentera' a Roma all'assemblea annuale degli azionisti della Caltagirone Editore per consegnare la prima pagina del Mattino firmata dai Sette Re di Roma.

Quella di redigere una copia del quotidiano ''romanizzato'' e', ovviamente, ''una rovocazione - scrive il cdr -: chiudendo la redazione romana e tagliando il 25% dei giornalisti, come prevede il piano di ristrutturazione, il Mattino perdera' la propria identita'''. La redazione capitolina verra' sostituita con l'utilizzo di ''conoscenze presenti nelle testate del gruppo'', ovvero, secondo il cdr, firme del Messaggero, per seguire fatti di politica, economia, cultura anche di specifico interesse per il Mezzogiorno. ''Sui tagli si puo' discutere - si legge nell'editoriale - quel che non e' trattabile e' l'identita' del giornale''. Sulla prima pagina ironica del Mattino preparata dal Cdr, Romolo intervista il sindaco Gianni Alemanno sul federalismo fiscale e Numa Pompilio scrive un approfondimento sui fondi per Roma capitale. Alla manifestazione hanno preso parte anche i dirigenti dell'Associazione Stampa Romana. “Il progressivo depauperamento professionale previsto da certi stati di crisi o piani di ristrutturazione – afferma l’Asssociazione Stampa Romana in una nota – nulla hanno a che vedere con la difficile situazione finanziaria e le difficoltà strutturali del settore editoriale. Non è distruggendo l’identità e il radicamento di una testata che si inverte la tendenza al declino, se mai, alla lunga, questo diventa un ulteriore motivo di disaffezione per i lettori, con la conseguente perdita di copie e pubblicità”. “Il sindacato – conclude la nota – non si sottrae al confronto e alla discussione su come far quadrare i bilanci, per altro finora floridi nel caso di Caltagirone, ma non può accettare che il confronto parta da un piano editoriale che non prevede alcuna posta sul rilancio e finisce per scaricare sui giornalisti e sugli altri dipendenti, i costi di scelte editoriali discutibili se non addirittura sbagliate. Caltagirone ritiri il piano presentato e provi a ragionare da editore puro, preservando il futuro delle sue testate che non può prescindere dall’apporto professionale dei giornalisti. “La Fnsi è seriamente preoccupata per ciò che sta avvenendo a Il Mattino. Il taglio del 25% dell’organico e l’azzeramento della redazione romana previsti nel piano editoriale di Caltagirone è un segnale negativo per il sistema informativo del nostro Paese, per il Mezzogiorno in particolare. Il Sindacato dei giornalisti non chiude gli occhi di fronte alla crisi economica che investe anche il settore della carta stampata; chiede però misura e criteri autenticamente editoriali, rivolti con certezza alla qualificazione di un disegno di aggiornamento e rilancio di una testata prestigiosa, autorevole e identitaria come Il Mattino. Eventuali stati di criticità vanno avviati a soluzione con il confronto e la partecipazione di tutti e quindi anche dei giornalisti che sono il fulcro, l’anima dell’informazione. E’ troppo semplice stilare piani di ristrutturazione con drastici tagli senza un quadro di prospettiva importante che preveda chiari indirizzi di rilancio. La Fnsi è al fianco dei colleghi de Il Mattino, li sostiene nella vertenza sul piano di riorganizzazione ed è pronta a sostenerne le ragioni in ogni sede”. Via libera dell'assemblea della Caltagirone Editore ai conti 2008. Il bilancio si e' chiuso per la spa con una perdita di 13,3 milioni (che non cancella tuttavia il dividendo, pari a 0,05 euro ad azione) e per il gruppo con un rosso consolidato di 10,9 milioni di euro. L'anno e' stato infatti caratterizzato, ha sottolineato il presidente Francesco Gaetano Caltagirone, da un ''peggioramento marcato' della raccolta pubblicitaria, calata dell'8%. Ancor peggio, sotto il profilo pubblicitario, e' andata però nel primo trimestre dell'anno, periodo in cui, ha annunciato Caltagirone, la contrazione è stata del 25-30%. ''Spero si tratti di un picco'', ha precisato, ma se il calo dovesse essere confermato di questa portata anche nel resto del 2009, le perdite sarebbero ''ben diverse'' rispetto a quelle del 2008. Tutta l'editoria sta del resto vivendo ''una situazione di emergenza drammatica''. Tanto che dalla crisi, ha sottolineato ancora il presidente della società, ''uscirà modificata completamente la geografia e la sostanza dell'editoria italiana. L'attuale fase di contrazione economica ''non sara' rapida, sara' lunga, chi non si adegua è estinto, non c'è spazio per misure blande serve una risposta rapida''. In questo senso sarebbero quindi benvenuti anche aiuti pubblici: ''se il governo pensa di intervenire in qualche settore, il nostro - ha proseguito Caltagirone - è uno di quelli che sente di più la crisi. Ne avremmo bisogno''. Anche per il gruppo, che e' pure tra quelli che ''si difendono meglio'', ''non c'è nessuna previsione di tranquillita' per il futuro''. Per questo, in programma ''non c'è alcuna acquisizione'' e sul versante dei costi, ha aggiunto ancora, ''stiamo razionalizzando. Il gruppo sta cercando di tagliare ovunque ci siano costi strutturali. Stiamo amministrando con grande energia''. L'obiettivo è quello di tagliare il costo del lavoro ''a regime'' di 20-25 milioni di euro. Si tratta di ''un recupero di sopravvivenza considerando un calo della pubblicità' stimabile in circa 50 milioni''. Oltre all'ok al bilancio, l'assemblea ha rinnovato il consiglio di amministrazione della Caltagirone spa per il triennio 2009-2011. Sono stati confermati i consiglieri Francesco Gaetano Caltagirone, Gaetano Caltagirone, Azzurra Caltagirone, Francesco Caltagirone, Massimo Confortini, Mario Delfini, Albino Majore e Gianpietro Nattino. E' entrato in cda come rappresentante di una lista di minoranza (che esprime circa il 3% degli azionisti) Franco Luciano Lenti. Rinnovato anche il collegio sindacale e via libera alla delega per l'acquisto di azioni proprie. (ANSA).

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