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Fnsi 08 Gen 2003

Ifj condanna l'arresto di un reporter dopo la trasmissione di un'intervista con attentatori suicidi

Ifj condanna l'arresto di un reporter dopo la trasmissione di un'intervista con attentatori suicidi

Ifj condanna l'arresto di un reporter dopo la trasmissione di un'intervista con attentatori suicidi

L'international Federation of Journalists, la più grande organizzazione mondiale di giornalisti, oggi si è incontrata con i giornalisti palestinesi chiedendo che i servizi di sicurezza del paese rispettino i diritti degli operatori dei media, dopo che un reporter è stato trattenuto e interrogato sulle sue fonti di informazione relative ad una intervista televisiva collegata all'attentato suicida di questa settimana a Tel Aviv. Il reporter, Saifeddin Shanin, corrispondente a Gaza per la stazione televisiva Al Jazeera con sede in Qatar, ha trasmesso un'intervista telefonica con una persona che si è presentata come un membro di Al-Aqsa Martyrs Brigade, assumendosi la responsabilità degli attentati suicidi a Tel Aviv il 5 gennaio scorso. Secondo il Sindacato dei Giornalisti Palestinesi, un membro dell'IFJ, il reporter è stato interrogato sull'intervista e sulle fonti in suo possesso, ed è stato rilasciato il giorno successivo. "Certamente siamo soddisfatti per il rilascio del reporter, ma condividiamo i timori dei giornalisti palestinesi che si trovano a dover sottostare ad una pressione inaccettabile da parte delle autorità", ha affermato Aidan White, Segretario Generale IFJ. "Condanniamo questo genere di pressione sui giornalisti. Se i giornalisti fossero costretti a rivelare le loro fonti, allora si ridurrebbe la quantità d'informazione da trasmettere alla collettività e questo avrebbe un effetto devastante sulla libertà di stampa e sul diritto della gente ad essere informata su quello che avviene durante questa crisi". L'IFJ sostiene che c'è urgente bisogno di strategie anti-terrorismo per portare pace nel paese, ma certamente l'attività di pressione a danno dei giornalisti non porrà fine alla violenza."I giornalisti si trovano ad essere coinvolti nel mezzo di questo conflitto, e sono quelli palestinesi che più subiscono questa situazione. Devono essere liberi di lavorare senza timore di intimidazioni o indebite pressioni da parte delle autorità", ha ribadito Aidan White. Fonte: Isf Traduzione: Sara Mannocci

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