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Fnsi 17 Gen 2003

Ifj chiede verifica su condizioni di salute di un giornalista detenuto in Bangladesh. Si parla di torture

Ifj chiede verifica su condizioni di salute di un giornalista detenuto in Bangladesh. Si parla di torture

Ifj chiede verifica su condizioni di salute di un giornalista detenuto in Bangladesh. Si parla di torture

L'International Federation of Journalists (IFJ) ha rinnovato l'appello per il rilascio di Saleem Samad, un giornalista arrestato in Bangladesh a causa di quella che l'IFJ chiama "criminalizzazione dell'informazione da parte delle autorità del paese".. Samad si trova in prigione dal 29 di novembre e la detenzione continua, nonostante una deliberazione della Corte Suprema per il suo rilascio su cauzione, anche dopo la liberazione del gruppo di giornalisti del British Channel 4 per cui Samad stava lavorando. "Questa detenzione è illegale, ingiusta, ed è solo un atto di violenza ai danni di un collega che stava aiutando altri a fare il loro lavoro in condizioni di sicurezza e con professionalità", ha affermato Aidan White, segretario generale dell'IFJ. L'IFJ reclama una completa indagine per fare luce sulle notizie secondo cui Samad stia subendo torture, così come sarebbe accaduto agli altri giornalisti durante la loro prigionia. "Il Bangladesh si trova ad essere accusato della violazione di fondamentali diritti umani in relazione a questa vicenda", ha continuato White, "è disgustoso sapere che Samad e altri colleghi sono vittime di un trattamento brutale". Saleem Samad, cittadino del Bangladesh, fu arrestato mentre svolgeva il suo lavoro con un gruppo di giornalisti del British Channel 4. Stava dando assistenza al reporter Zaiba Malik e al cameraman Bruno Sorrentino, che preparavano un documentario sulla situazione politica in Bangladesh. Malik e Sorrentino furono arrestati a novembre e accusati dalle autorità di fomentare attività di propaganda contro lo stato. Due settimane più tardi furono rilasciati ed espulsi dal paese. Priscilla Raj, un'altra giornalista del Bangladesh che lavorava come traduttrice per il gruppo del British Channel 4, fu arrestata nel mese di dicembre e in seguito liberata su cauzione . Uno dei giornalisti del gruppo, il freelance e attivista dei diritti umani Shahriar Kabir, arrestato l'8 dicembre ed è stato rilasciato la scorsa settimana, dopo che la Corte Suprema ha dichiarato la sua detenzione illegale. Sia Kabir che Samad furono catturati sulla base del Special Powers Act, che consente alle autorità di trattenere per 90 giorni senza processo chiunque sia sospettato di attività anti-statali. "Ci congratuliamo per il rilascio di Kabir", ha concluso White, "ma rimaniamo seriamente preoccupati per la sicurezza di Samad, soprattutto dopo aver appreso notizie secondo cui sia lui che Kabir siano stati torturati. Samad dovrebbe essere immediatamente scarcerato". Fonte: Informazione senza Frontiere Traduzione: Sara Mannocci Bangladesh: attacchi e minacce di leaders politici contro i giornalisti, libertà di stampa in serio pericolo L'International Federation of Journalists (IFJ), nella persona del presidente Christopher Warren, ha inviato una lettera di protesta al primo ministro del Bangladesh, esprimendo una forte preoccupazione per i recenti episodi di attacchi e minacce contro due giornalisti del luogo, nella città di Rupganj. Secondo le informazioni in possesso dell'IFJ, il 10 gennaio scorso Hye Milom, un giornalista che lavora per la testata "Dainik Jugantor" e S. A. Sohel, giornalista del "Dainik Manavzamin", sono stati attaccati da Aminul Islam, leader della branca locale del Partito Nazionalista del Bangladesh. Secondo quanto riportato, Islam era irritato dalle considerazioni della stampa sulla sua vita privata. L'attacco è stato interrotto dall'intervento della vicina stazione di polizia, Islam è stato fermato e poi incarcerato dopo un'ufficiale denuncia da parte dei giornalisti. Da quando la stampa ha pubblicato il resoconto della vicenda, molti giornalisti hanno ricevuto minacce dai sostenitori di Islam. Il 12 gennaio scorso, 5 giornalisti provenienti da varie testate sono stati minacciati presumibilmente con l'appoggio di un ufficiale di polizia amico di Islam, nella città di Bhulta. 19 giornalisti del luogo hanno richiesto protezione al primo ministro e al capo del distretto di polizia di Narayanganj. L'IFJ crede che questa ondata di aggressioni a danno dei giornalisti mostrino una chiara volontà di attaccare la libertà di stampa in Bangladesh; la Federazione si rivolge al primo ministro perché garantisca che Aminul Islam sia giustamente punito per l'agguato contro A. Hye Milon e S.A. Sohel, e che sia fornita un'adeguata protezione ai giornalisti minacciati. In fine, che si prendano tutte le misure necessarie per consentire ai giornalisti del Bangladesh di lavorare in condizioni di sicurezza. Fonte: Informazione senza Frontiere Traduzione: Sara Mannocci

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