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Fnsi 25 Lug 2003

I dipendenti di "Cinquestelle Sardegna" e "Teleregione" trovano chiusa a sorpresa la sede di Sassari

I dipendenti di "Cinquestelle Sardegna" e "Teleregione" trovano chiusa a sorpresa la sede di Sassari

I dipendenti di "Cinquestelle Sardegna" e "Teleregione" trovano chiusa a sorpresa la sede di Sassari

La sede di Sassari delle emittenti di Olbia "Cinquestelle Sardegna" e "Teleregione" é stata chiusa. Tutte le apparecchiature tecniche sono state portate via. I cinque dipendenti (tre tecnici e due giornalisti) hanno trovato la porta chiusa. Nessuno dei dirigenti aziendali li ha avvertiti e nessuno é stato in grado di dare indicazioni su come dovrà proseguire il loro lavoro. L'episodio é di una gravità inaudita e si configura come una vera e propria "serrata". E' l'ennesima dimostrazione della assoluta incapacità di gestione che ha portato le due emittenti, sull'orlo del tracollo. Otto lavoratori hanno già ricevuto la lettera di licenziamento. Da tre mesi non vengono pagati gli stipendi, non esistono né piani editoriali né finanziari che consentano di progettare una ripresa per i prossimi mesi. Il 9 luglio scorso, nel corso di un incontro tra azienda e sindacati convocato dall'assessore regionale al lavoro, Matteo Luridiana, l'editore delle due emittenti, Gianni Iervolino, si era impegnato a sospendere i licenziamenti per 30 giorni, durante i quali, una volta risolto il contenzioso con la concessionaria di pubblicità "Panmedia" (che aveva determinato la grave sofferenza finanziaria) avrebbe messo a punto nuovi piani riorganizzativi, e li avrebbe discussi con le organizzazioni sindacali. In realtà, nell'unico incontro con le organizzazioni sindacali dei giornalisti e dei tecnici, che si è svolto a Olbia il 16 luglio scorso, l'azienda, rappresentata dall'amministratore unico della società "5 stelle", Fabio Putzu e dal direttore editoriale della stessa emittente, Antonio Costantino, si è rifiutata di esaminare altre ipotesi che non fossero quelle del licenziamento degli otto lavoratori (che hanno già ricevuto la comunicazione) e della chiusura della sede di Sassari. Nei giorni scorsi, il direttore editoriale Costantino e lo stesso editore Iervolino, hanno riferito che l'accordo con la concessionaria di pubblicità potrebbe essere sottoscritto a breve, ma non hanno dato nessuna garanzia su pagamenti degli stipendi arretrati. Se non vi sarà dunque un'immediata inversione di tendenza l'azienda rischia davvero il tracollo totale, con conseguenze drammatiche per i lavoratori e con la perdita di un'importante voce di informazione. Sarebbe un duro colpo al pluralismo proprio nel momento in cui, la nascita delle nuove province, richiederebbe una più ampia copertura informativa del territorio. COMUNICATO CONGIUNTO ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA SARDA CGIL, CISL, UIL

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