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Fnsi 30 Mar 2003

Guerra in Iraq: saranno espulsi i giornalisti italiani "Forse ci accompagneranno alla frontiera con la Giordania ma ci vorrà tempo"

Guerra in Iraq:saranno espulsii giornalisti italiani"Forse ci accompagnerannoalla frontieracon la Giordaniama ci vorrà tempo"

Guerra in Iraq:
saranno espulsi
i giornalisti italiani
"Forse ci accompagneranno
alla frontiera
con la Giordania
ma ci vorrà tempo"

I sette giornalisti italiani fermati dalla polizia irachena saranno espulsi dall'Iraq. «Siamo stati espulsi, ed essendo stati espulsi, non sappiamo ancora quali saranno i tempi». Lo ha precisato il giornalista Ezio Pasero del Messaggero intervistato in diretta da Lilli Gruber per Domenica in. Insieme a Lorenzo Bianchi del Resto del Carlino-Quotidiano Nazionale, ha confermato che l'intero gruppo di sette giornalisti è stato trattato bene dalle autorità irachene, che i passaporti sono stati sequestrati, così come tutte le attrezzature, compresi i telefoni satellitari. I due giornalisti hanno spiegato che «probabilmente verranno accompagnati alla frontiera giordana». I due inviati hanno confermato che sono al momento bloccati in un hotel di Baghdad e che non hanno «il diritto di lavorare» essendogli stata contestata una entrata in Iraq senza visto. «Cosa assolutamente vera», hanno precisato. Pasero, in particolare, ha ribadito che che il gruppo dei giornalisti italiani «è stato trattato meglio di come sarebbe stato trattato un gruppo di cittadini iracheni fermati in Italia». Bianchi ha brevemente raccontato gli avvenimenti che hanno portato al loro fermo a Bassora: «Avevamo passato un check-point inglese vicino a Bassora e siamo poi passati nel territorio controllato dagli iracheni senza accorgercene; c'era infatti - ha riferito - una sola persona con un fucile che ci ha guardato senza dire niente. Era un check-point abbastanza inusuale. Poi abbiamo incontrato dei vigili addetti al traffico armati e ci siamo fermati per chiedere indicazioni. Quindi è comparsa una persona con una divisa verde-oliva, probabilmente della milizia popolare, che ha chiamato subito altre persone armate di Kalashnikov. Ci hanno quindi portati ad una sede del partito Baath dove c'era una folla che inneggiava a Saddam Hussein. Ci hanno condotto in una stanza - ha proseguito Bianchi - dove ci hanno contestato l'ingresso illegale - cosa che era vera - e hanno registrato i nostri nomi. Poi si sono presentati dei militari con gradi sempre superiori fino ad un generale. Ci hanno ritirato i passaporti e un 'producer' di Al Jazeera ci ha fatto una intervista. Il tutto è avvenuto - ha concluso il giornalista - in maniera tranquilla». I sette giornalisti italiani fermati dalla polizia irachena sono a Baghdad e si trovano ancora all'hotel Palestine. Il gruppo di inviati è formato da: Franco Battistini del Corriere della Sera, Ezio Pasero del Messaggero, Vittorio dell'Uva del Mattino, Toni Fontana dell'Unità, Leonardo Maisano del Sole 24 Ore, Lorenzo Bianchi del Resto del Carlino-Quotidiano Nazionale, Luciano Gulli del Giornale.

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