Guerra in Iraq, Serventi: “Non avrei pubblicato le foto dei figli di Saddam, tribale e violenta logica Usa di diffondere le immagini”. Foto figli Saddam, per Siddi frutto intossicazione della guerra
''Non dirigo giornali, ma non avrei pubblicato le immagini dei figli di Saddam''. E' l'opinione di Paolo Serventi Longhi, segretario della Federazione nazionale della stampa, sulla decisione di alcuni direttori di quotidiani e tg di mostrare i volti massacrati di Qusay e Uday Hussein. Per Serventi Longhi, ''hanno fatto bene quei direttori, di tutte le tendenze, che hanno deciso di non pubblicarle. Certo, si tratta di foto storiche e io sono un convinto difensore del diritto di cronaca e so bene che ci sono almeno due elementi a rendere significative quelle immagini: l'uccisione dei due figli del dittatore e il fatto che le foto siano state scientemente messe in circolazione dagli Stati Uniti. Ma offendono la coscienza dei cittadini, colpiscono in maniera eccessiva e mi auguro che soprattutto le televisioni abbiano molta cautela di fronte a vicende di questo genere''. Il segretario della Fnsi condivide però ''le proteste di tutto il mondo contro gli Stati Uniti: al di là del giudizio su due criminali, condannati dalla storia, è inconcepibile che un governo democratico come quello americano decida di rendere pubbliche le foto di Qusay e Uday massacrati e violati nella loro dignità di uomini. Credo che siano state violate numerose regole internazionali, che in caso di guerra o di conflitto, come quello ancora aperto in Iraq, dovrebbero impedire episodi di questo genere. Si tratta di una decisione strumentale, esercitata da un potere globale, gli Stati Uniti, con la logica tribale e violenta di chi mostrava le teste dei nemici sulle picche o teneva un impiccato esposto per molti giorni, fuori dalle regole minime di convivenza civile''. (ANSA). “Le foto agghiaccianti dei cadaveri martoriati dei figli di Saddam, pubblicate oggi da molti giornali e tv di tutto il mondo, non sono foto di cronaca ma il frutto delle intossicazioni di una guerra molto conosciuta eppure ancora carica di troppi misteri.” E’ quanto afferma il presidente della Fnsi, Franco Siddi, per il quale “siamo in presenza di una situazione abnorme. Un fatto di rilevanza assoluta della vicenda militare irachena e del crollo della dittatura dei Saddam appare sui media come documento probatorio prodotto e messo in giro direttamente da un Governo, quello americano, che è parte in causa. Il documento fotografico non è pubblicato nel sito ufficiale del Governo USA, ma fatto arrivare esplicitamente a uno dei principali network mondiali, la CNN. Spiace rilevare che un documento come questo non sia frutto di un reportage fotogiornalistico libero, ma sia stato prodotto e diffuso dalla fonte interessata, assimilato e utilizzato per un atto di sostanziale propaganda. L’importanza del fatto e l’esigenza di dimostrare che realmente è stata posta fine alla sanguinaria vita dei figli maggiori di Saddam Hussein rende comprensibile solo in parte la pubblicazione delle immagini dei loro corpi devastati. Maggiore cautela e delicatezza non avrebbero guastato. Occorre ricordare che dietro ogni vicenda, anche la più esecrabile, come quella della dittatura irachena e dei suoi uomini, ci sono valori essenziali che appartengono alla dignità di ogni persona; nel nostro caso anche dei lettori e dei videoutenti. Sarà bene nel prosieguo tenerne massimamente conto e, intanto, evitare nel modo più assoluto che queste immagini appaiano in tv negli orari delle fasce protette a tutela dei minori”.