Guerra in Iraq: due giornalisti e due soldati Usa uccisi a sud di Baghdad. Serventi: "Profondo dolore per il pesante tributo di sangue"
Due soldati americani e due giornalisti sono morti e altre 15 persone sono rimaste ferite quando un missile iracheno ha colpito un centro delle operazioni statunitense alla periferia sud di Baghdad. Il maggiore americano Mike Birmingham ha riferito ai giornalisti che due dei 15 feriti sono in gravi condizioni. Il missile, ha precisato, è caduto nei pressi del centro tattico operativo della seconda brigata a sud di Baghdad. Potrebbero essere un tedesco e uno spagnolo i due giornalisti rimasti uccisi oggi nei pressi di Baghdad in un attacco iracheno. Lo riferisce il settimanale Der Spiegel nella sua edizione online, che ha confermato come nell'attacco abbiano perso la vita anche due soldati americani. I giornalisti, precisa lo Spiegel online, erano al seguito della seconda brigata della terza divisione di fanteria Usa. I missili iracheni li hanno colpiti a sud di Baghdad. Il settimanale tedesco Focus non ha ancora confermato che il giornalista tedesco morto oggi presso Baghdad sia un proprio inviato. «Non siamo ancora in grado di confermare che si tratti di un nostro giornalista», ha detto questa sera un portavoce della rivista a Monaco di Baviera. Egli ha aggiunto che sono in corso accertamenti unitamente al ministero degli esteri a Berlino. Il quotidiano spagnolo El Mundo, nella sua edizione online, ha detto che il reporter tedesco morto in Iraq sarebbe Christian Liebig, inviato di Focus. E' stata invece accertata l'identità dell'altra vittima. Si tratta dello spagnolo Julio Anguita Parrado, giornalista de El Mundo. Una portavoce del ministero degli esteri a Berlino non è stata anch'essa in grado di confermare la notizia di El Mundo online sull'identità del giornalista tedesco. «Non abbiamo ancora alcuna certezza», ha detto. Anche le edizioni online di Der Spiegel e della Bild, in tarda serata - pur parlando di un giornalista tedesco rimasto ucciso -non riportavano ancora la sua identità. «Profondo dolore suscita la tragica uccisione dei colleghi spagnolo e tedesco a Baghdad». Lo dichiara il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi. «L'informazione paga ancora una volta un pesante tributo di sangue - continua Serventi - alla necessità di testimoniare direttamente la realtà dei fatti. Cresce a dismisura, in queste ore, anche l'ansia e la preoccupazione per i tanti inviati di guerra a Baghdad. Mi riferisco anche ai sette giornalisti italiani fermati dagli iracheni a Bassora e portati a Baghdad sotto il controllo delle autorità militari dell'Iraq. Una situazione per la quale tutti i partecipanti al dibattito sull'Informazione e la Guerra, dalla Fnsi organizzato stamane, si sono detti preoccupati. Speriamo che ciascuno, nelle istituzioni internazionali e italiane, continui a fare il proprio dovere per cercare di garantire la sicurezza dei nostri colleghi. Alle famiglie dei giornalisti scomparsi, agli amici e ai colleghi va la fraterna solidarietà del Sindacato dei giornalisti italiani». (ANSA).