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Fnsi 16 Apr 2003

Guerra in Iraq: dibattito a Reggio Calabria con Roidi, Buttiglione, Morrione e Remondino

Guerra in Iraq: dibattito a Reggio Calabria con Roidi, Buttiglione, Morrione e Remondino

Guerra in Iraq: dibattito a Reggio Calabria con Roidi, Buttiglione, Morrione e Remondino

Reggio Calabria, 15 aprile 2003. ANSA - Come è stata raccontata la guerra in Iraq da giornali, televisione e radiogiornali? È la domanda cui si è tentato di dare una risposta nel corso di un dibattito svoltosi oggi a Reggio Calabria su iniziativa dell'ex direttore del Tg1, Nuccio Fava, oggi consigliere regionale del centrosinistra in Calabria. ''Non possiamo rassegnarci - ha detto Fava, introducendo il dibattito - ed assecondare chi ci vuole rincitrulliti dinanzi allo schermo, senza capacità di capire cosa c'è dietro ogni notizia''. All' incontro è intervenuto, tra gli altri, il segretario dell' Ordine nazionale dei giornalisti, Vittorio Roidi, secondo il quale ''mai come in questa occasione si è assistito ad un volume cosi' alto di notizie''. Roidi ha parlato di ''insulti vergognosi da parte di alcuni parlamentari ai giornalisti della Rai. I politici imparino a fare bene il loro mestiere, che a fare i giornalisti ci pensiamo noi''. Per Roberto Morrione, direttore di Raitre News 24, quella contro l' Iraq ''non è stata una guerra come le altre. Si è trattato, piuttosto, di una tappa di una strategia più complessiva degli Stati Uniti, dopo l'11 settembre, per ridisegnare una nuova dimensione internazionale dell' economia le conseguenze della quale saranno le centinaia di migliaia di emigrati, cacciati via dai loro Paesi per la fame e la sete, che busseranno alle porte dell'Europa. L'informazione allora - secondo Morrione - non deve fermarsi a rappresentare i fatti, ma deve dare anche l'opportunità all' opinione pubblica di individuare l'origine di ogni notizia''. Ennio Remondino, inviato di guerra della Rai, ha detto che ''c'è stata una strategia informativa che ha tentato di fare apparire la guerra come intervento umanitario in favore del progresso, tentando di addolcire il significato dei fatti che sono accaduti, dei morti e dei feriti. Il giornalista - ha aggiunto Remondino - non può correre il rischio di diventare un 'cantore' o un 'trombettiere'. Deve, anzi, coltivare il dubbio senza correre il pericolo di essere additato come nemico degli interessi nazionali''. Il dibattito si è concluso con l' intervento di Angela Buttiglione, direttore della Tgr della Rai. ''La guerra non è uno strumento né buono, né praticabile - ha detto - e oggi dobbiamo dire grazie all' Europa per tutti questi anni di pace. Gli americani sono stati chiamati due volte in Europa per aiutare la democrazia, ma oggi è la prima volta che decidono di fare una guerra. Voglio ringraziare il Papa non solo per la sua posizione contro la guerra, ma per come ha spiegato il concetto di pace: non c'è pace senza giustizia e autodeterminazione dei popoli''. Angela Buttiglione si è detta ''contraria alla diffusione di immagini crude della guerra per rispetto - ha detto - verso i morti, che verrebbero ulteriormente insultati e offesi''.

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