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Fnsi 23 Dic 2002

Gruppo Riffeser: la posizione dei Cdr sullo sciopero. "Quei giornali in edicola hanno leso i diritti dei lettori". Comunicato di protesta dei Cdr del Gruppo per gli inserti di fine anno

Gruppo Riffeser: la posizione dei Cdr sullo sciopero. "Quei giornali in edicola hanno leso i diritti dei lettori".Comunicato di protesta dei Cdr del Gruppo per gli inserti di fine anno

Gruppo Riffeser: la posizione dei Cdr sullo sciopero. "Quei giornali in edicola hanno leso i diritti dei lettori".
Comunicato di protesta dei Cdr del Gruppo per gli inserti di fine anno

Con il 98 per cento dei giornalisti in sciopero le testate del gruppo Riffeser Monti - Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione, Quotidiano Nazionale - sabato 20 dicembre erano in edicola in "edizione ridotta". Privati di tutte le cronache locali (normalmente una trentina di edizioni) e con un notiziario nazionale molto approssimativo, i lettori non hanno acquistato il "loro" giornale ma un prodotto utile a veicolare la pubblicità e a garantirne i relativi introiti all'editore. I comitati di redazione, che tutelano i diritti materiali e morali dei giornalisti, protestano per difendere il diritto dei lettori ad una informazione corretta, completa e indipendente, quella che solo l'autonomia e la libertà dei giornalisti può garantire. Tale autonomia è in pericolo da tempo e subisce dal nostro editore attacchi sistematici. I comitati di redazione si sono battuti fino ad oggi per difendere la qualità e la credibilità dei nostri giornali. Continueranno a farlo anche se l'uscita dei quotidiani, con la quasi totalità dei giornalisti in sciopero, è uno schiaffo ai diritti dei lettori e a quelli sindacali. Per questi motivi i comitati di redazione, riservandosi ulteriori iniziative sindacali e giudiziarie, dichiarano interrotte le già precarie relazioni con la Poligrafici Editoriale e denunciano le sistematiche vessazioni subite. Respingono inoltre ogni ipotesi di accordo sullo smaltimento di migliaia di giornate di ferie arretrate (altro diritto negato ai redattori per una cronica carenza di organici) come pretenderebbe un gruppo editoriale che, nel frattempo, vorrebbe anche "rottamare" ben 60 giornalisti mandandoli in pensione anticipata (senza contare che il giudice ha appena ordinato il ritorno in servizio tre colleghi che l'azienda aveva prepensionato qualche anno fa). I comitati di redazione de Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione, Quotidiano Nazionale ---------------------------------------------------- Il Coordinamento dei Cdr de Il Giorno, il Resto del Carlino, La Nazione e QN, i quotidiani del Gruppo Poligrafici ha espresso «una dura protesta» nei confronti della direzione editoriale e dei direttori di testata per la mancata informazione, a norma dell'art.34 del Contratto Nazionale di Lavoro, sulla pubblicazione del supplemento 'L'Album del 2002' andato in edicola lunedì 30 dicembre insieme alle rispettive testate. "Questo ha determinato, in alcuni casi, il taglio ingiustificato e illegittimo di presenze domenicali - spiega una nota dei cdr - Il coordinamento protesta, inoltre, per la pubblicazione, anche questa avvenuta senza alcuna informazione, dei supplementi 'Un anno tante storie- Un anno una storia' che risultano curati da un binomio non meglio identificato 'testate giornalistiche-Spe'. Per quanto riguarda Il Giorno e Il Resto del Carlino tale inserto si riduce ad un'accozzaglia di copertine 'scippate' con ben poca eleganza alle edizioni locali e assemblate con un'opera di taglia e cuci che rende illeggibili i servizi a favore di inserimenti pubblicitari posticci. Per quanto riguarda La Nazione l'inserto che dovrebbe essere Spe è invece firmato dal direttore Francesco Carrassi con tanto di editoriale e foto, ma realizzato quasi esclusivamente da contratti a termine e collaboratori esterni. I Cdr annunciano sin d'ora che hanno dato mandato ai legali del sindacato di valutare ogni azione a difesa della professionalità dei giornalisti. Il Coordinamento - è la conclusione del comunicato - si chiede perchè l' azienda insista nel confezionare prodotti di scarsissima qualità invece di realizzare progetti editoriali seri con il coinvolgimento dei corpi redazionali". (ANSA).

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