Gli attacchi
della Fieg
Per Serventi:
“Una ragione in più
per scioperare”
Botta e risposta
tra il Segretario generale
e Montezemolo
Fieg, immotivato lo sciopero proclamato da Fnsi 14 novembre 2002. ANSA - ''Lo sciopero proclamato dalla Federazione della Stampa per il 16 novembre, oltre ad essere completamente immotivato, testimonia una totale indifferenza verso la situazione reale del settore e verso le conseguenze che ne possono derivare per la categoria giornalistica''. Lo afferma in una nota la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg). Secondo la Fieg, ''in un momento nel quale in Italia numerosi ed importanti settori economici procedono a pesanti riduzioni dell'occupazione e mentre all'estero anche il numero dei giornalisti viene drasticamente ridimensionato (6.000 giornalisti licenziati in Germania), la popolazione giornalistica italiana continua a crescere. Anche sul piano previdenziale la categoria giornalistica gode di una situazione eccezionalmente favorevole rispetto al panorama del paese. L'Inpgi ha, per il 2003, un preventivo di attivo di 49 milioni di euro e nel quinquennio 1998-2002 il suo attivo è stato di 168 milioni di euro. Anche sul rapporto attivi-pensionati, l'Inpgi gode di una situazione invidiabile: 2,73 occupati contro un pensionato. Lo stesso rapporto all'Inps è di 0,85 occupati contro 1 pensionato''. ''Questi risultati - prosegue la nota degli editori - non sono il frutto del caso ma della politica di ampliamento dell'occupazione giornalistica praticata dagli editori e dall'aumento delle retribuzioni della categoria. A fronte di una situazione di tale tipo, la Fnsi blocca i giornali italiani, fondamentalmente per due ragioni: perché gli editori non hanno voluto aumentare i contributi da versare all'Inpgi; perché gli editori pretendono che l'Inpgi applichi, come ha stabilito la Cassazione e come hanno confermato molte sentenze di merito, alle imprese editrici lo stesso trattamento in materia di sanzioni e di condono stabilito dalle leggi dello Stato per tutte le imprese. La Fnsi vuole barattare il riconoscimento di un diritto degli editori, quello di essere trattati come tutti gli altri imprenditori, con un aumento dei contributi all'Inpgi, oltretutto inutile visti i risultati dell'Istituto e la situazione di equilibrio del suo bilancio prevista ~ secondo le stime tecnico-attuariali, almeno fino al 2022''. ''Tutto ciò - aggiunge la Fieg - mentre sarebbe necessario occuparsi dei pericoli di crisi che investono molte imprese e degli strumenti necessari per fronteggiarla. In conclusione uno sciopero senza alcuna reale motivazione che inciderà negativamente nello sviluppo delle relazioni sindacali, alla vigilia delle trattative per il rinnovo della parte economica del contratto nazionale''. Serventi Longhi: “Una ragione in più per scioperare” Roma 14 novembre 2002 Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi ha dichiarato: “Una ragione in più per scioperare. Questo è il mio giudizio sulla nota della Fieg che testimonia la totale indifferenza degli editori per il profondo disagio che vivono i giornalisti rispetto ai comportamenti della stragrande maggioranza delle aziende per le quali lavorano. La Fieg intende affrontare la crisi del settore, determinata da ragioni oggettive ma anche da gravi e ripetuti errori manageriali, scaricandone le conseguenze sul costo del lavoro e quindi sull’occupazione e sulle condizioni della categoria. Gli editori hanno di fatto bloccato da oltre un anno le relazioni con la FNSI perché vogliono mano libera per ridurre il numero dei giornalisti dipendenti seguendo l’esempio delle imprese tedesche e britanniche. Vogliono inoltre utilizzare i prepensionamenti e la cassa integrazione per sostituire gli attuali giornalisti con il lavoro precario, sottopagato e facilmente ricattabile. Vogliono intaccare l’autonomia dell’Inpgi. Vogliono evitare le sanzioni previste dal regolamento dell’Istituto per chi non versa i contributi previdenziali, pur godendo di aliquote contributive nettamente inferiori a quelle che la legge dello Stato prevede per tutte le altre imprese. Ciononostante, la Fnsi, d’intesa con l’Inpgi, sarebbe stata disposta a ridurre le sanzioni in presenza di un lieve aumento dei contributi previdenziali. Una proposta respinta dalla Fieg la quale ha bloccato per ritorsione qualunque altra modifica statutaria e regolamentare nel sistema della previdenza generale e integrativa dei giornalisti. E’ vero, i conti dell’Inpgi sono oggi positivi, nonostante il pervicace, continuo utilizzo degli stati di crisi veri e fasulli previsti dalla legge sull’editoria che negli ultimi anni hanno determinato il prepensionamento e l’espulsione di centinaia di colleghi. Se la popolazione giornalistica aumenta lo si deve all’espansione degli strumenti della comunicazione e, soprattutto, al dilagare del lavoro precario, delle collaborazioni, dei service esterni che hanno dato lavoro ai pretori di tutta Italia i quali hanno dovuto imporre il ripristino dei diritti contrattuali violati. Una situazione che mette a rischio l’autonomia del giornalismo, e con essa la qualità dei prodotti informativi e lo stesso pluralismo. Una battaglia quindi che ha come scopo quello di salvaguardare la dignità e i diritti della nostra categoria. Gli editori, tutti, sappiano che la Federazione Nazionale della Stampa non si fa intimidire dalle minacce di crisi generalizzate e sul rinnovo del contratto, ma trae anzi da esse la forza per nuove iniziative sindacali unitarie nelle prossime settimane.” Montezemolo; sciopero Fnsi 'immotivato e grave' 14 novembre 2002. ANSA - Il presidente della Fieg Luca Cordero di Montezemolo ha criticato oggi definendolo ''totalmente immotivato'' lo sciopero dei giornalisti proclamato dalla Fnsi per sabato prossimo. ''Questo sciopero è grave - ha dichiarato Montezemolo - perché cade in un momento molto delicato per la carta stampata e quindi rende, come sempre quando ci sono gli scioperi, più difficile un dialogo sereno''. Luca Cordero di Montezemolo, intervenendo precedentemente all'assemblea degli industriali di Genova aveva parlato di crisi della classe dirigente in Italia. ''Mi riferisco anche - ha commentato a proposito dello sciopero dei giornalisti - alla classe dirigente sindacale che deve assumersi forti responsabilità per contribuire alla modernizzazione del paese, uscendo da schemi che sono triti e ritriti. Credo che scioperi che non hanno motivazione siano deleteri per gli stessi associati''. Serventi, per sciopero serve permesso editori? 14 novembre 2002. ANSA - ''Per il prossimo sciopero dei giornalisti la motivazione la chiederemo direttamente a Montezemolo''. E' l'ironica risposta del segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, alle critiche del presidente della Fieg, Luca Cordero di Montezemolo, allo sciopero del 16 novembre. ''A parte gli scherzi - prosegue Serventi - il sindacato dei giornalisti da sempre dimostra grande senso di responsabilità evitando conflitti nonostante fossero giustificati e scioperando solo in caso di assoluta necessità. Gli schemi triti e ritriti sono quelli di editori che lamentano la crisi ma poi fanno profitti e scaricano gli errori sui lavoratori''. Montezemolo, sciopero sbagliato e immotivato Milano, 15 novembre 2002. ANSA - Lo sciopero dei giornalisti proclamato per domani dalla Fnsi è ''sbagliato e immotivato'', e rischia di essere ''dannoso per la categoria, perché non ci sono motivazioni in un momento cosi' difficile''. Questa la critica rivolta dal presidente della Fieg, Luca Cordero di Montezemolo, alla categoria, alla vigilia dell'agitazione. ''E' un momento difficile per la carta stampata - ha specificato - e in più siamo alla vigilia di tavolo di trattativa: tutto questo fa sì che lo sciopero renda il clima ancora più complicato''. Montezemolo ritiene che la categoria ''non riesca liberarsi da retaggi del passato, da questi rituali di dover fare sciopero a tutti i costi anche quando non c'è un motivo vero''. Peraltro, ha concluso, a suo giudizio lo sciopero, ''date le condizioni generali del mercato, rischia di penalizzare ulteriormente chi è già in difficoltà, come molti giornali italiani''. Roma, 15 novembre 2002-11-15 Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Sorprendono i reiterati attacchi della Fieg e di Luca Cordero di Montezemolo al Sindacato dei Giornalisti ed allo sciopero. Con una facondia degna di miglior causa Montezemolo definisce rituale uno sciopero sacrosanto dei giornalisti per l’occupazione, l’autonomia professionale e previdenziale della categoria, oltre che per la libertà dell’informazione. E’ proprio questo atteggiamento delle imprese editoriali, che tende a delegittimare l’iniziativa dei giornalisti e il loro Sindacato e a sottovalutare le ragioni dello sciopero, che appare trito e ritrito. Sono certo che i giornalisti comprenderanno, anche dalle dichiarazioni del Presidente della Fieg, quale è la posta in gioco e quanto sia motivato lo sciopero.”