Il Consiglio direttivo dell'Associazione della Stampa di Puglia, riunito a Bari il 22 dicembre 2023, «respinge con forza il tentativo di imbavagliare i giornalisti, impedendo loro di compiere il loro dovere di informare i cittadini, messo in atto da un ceto politico sempre più autoreferenziale e lontano dai problemi della gente».
Il divieto di pubblicare integralmente o per riassunto le ordinanze di custodia cautelare fino alla fine delle indagini o dell'udienza preliminare, approvato dalla Camera dei deputati, «è una tragicomica e inutile manovra – si legge in una nota dell'Assostampa – con cui si vuole provare a silenziare l'informazione sui procedimenti penali in cui sono coinvolti non cittadini comuni, bensì esponenti del mondo politico. L'autore dell'emendamento e coloro che ne hanno sostenuto la proposta, votandola, hanno gettato la maschera: ciò che sta loro più a cuore è sfuggire al controllo che in ogni democrazia che si rispetti la stampa esercita su coloro che vengono eletti nelle istituzioni rappresentative».
Purtroppo, prosegue il sindacato regionale, «hanno dimostrato di non conoscere né le dinamiche del processo penale né i principi fondamentali della Costituzione né le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha più volte ribadito che è dovere dei giornalisti pubblicare le notizie rilevanti per l'opinione pubblica, anche se coperte da segreto. Se la norma approvata diventerà legge dello Stato, otterranno l'effetto opposto a quello che si sono prefissati. I giornalisti potranno comunque pubblicare i nomi degli arrestati, ma l'assenza di elementi sulle motivazioni dell'arresto impedirà di inquadrare il contesto accusatorio, mettendo sullo stesso piano tutti i reati, quelli meno gravi e quelli più gravi».
Per Assostampa Puglia, «se l'obiettivo fosse stato davvero la tutela dell'indagato e della presunzione di innocenza, si sarebbe dovuta assicurare maggiore informazione perché i diritti di chi è sottoposto a un procedimento penale si garantiscono con la trasparenza. Fermo restando che è compito inderogabile dei giornalisti rispettare sempre la verità sostanziale dei fatti e la dignità delle persone e che errori ed eccessi, che pure non mancano, vanno perseguiti secondo quanto previsto dalle carte deontologiche e dalla legge, è necessario che il mondo dell'informazione ponga in atto tutte le azioni necessarie per contrastare la deriva antidemocratica che sta prendendo lentamente piede in Italia».
E poi, «come se non bastassero – incalzano i giornalisti pugliesi – le norme di recepimento della direttiva europea sulla presunzione di innocenza, approvate nella passata legislatura, il recente voto dei deputati della maggioranza di destra e di sedicenti partiti centristi e la proposta di legge di riforma del reato di diffamazione a mezzo stampa forniscono un quadro chiaro e preoccupante della volontà di colpire la libera informazione, il diritto di cronaca e il diritto di critica, per impedire ai cittadini di conoscere rendendoli così più facilmente manipolabili».
A questo scenario, conclude il Consiglio direttivo dell'Associazione di Stampa, «è necessario reagire continuando a svolgere il lavoro di cronisti rendendo pubbliche tutte le ordinanze di custodia cautelare, a tutela degli indagati e della buona informazione. I giornalisti pugliesi – conclude il sindacato regionale – si mobiliteranno in tutte le sedi, unendosi alle iniziative che saranno decise dalla Fnsi per impedire che in Italia prendano piede atteggiamenti censori nei confronti della libera stampa, che porterebbero il Paese a rivivere, sia pure con forme diverse, i momenti più bui della propria storia».