«Sono condivisibili le perplessità di quanti, nella categoria dei giornalisti, hanno preso le distanze dal corso di formazione dal titolo 'World Wild Web: privacy e sicurezza informatica, leggi penali e tecniche di computer forensics', accreditato dall'Ordine dei giornalisti della Lombardia, fra i cui relatori figurava anche Giuliano Tavaroli, ex responsabile della sicurezza del gruppo Pirelli-Telecom, che ha patteggiato una pena di quattro anni e mezzo di reclusione perché accusato di dossieraggio illegale e, fra l'altro, anche per aver spiato alcuni giornalisti». Lo affermano, in una nota, Federazione nazionale della Stampa italiana e Associazione Lombarda dei Giornalisti.
«Non è in discussione – proseguono – il fatto che Tavaroli abbia pagato il proprio debito con la giustizia, ma è indubbio che si ponga una questione di opportunità, oltre che di rispetto della dignità e del decoro della professione e della categoria. Che chi ha scontato una pena per attività di dossieraggio illegale anche nei confronti di alcuni giornalisti venga addirittura ammesso a tenere una lezione agli stessi giornalisti rappresenta un evidente corto circuito che non qualifica, ma fa perdere credibilità a quell'attività di formazione permanente che l'Ordine professionale è tenuto per legge ad assicurare agli iscritti».
Giornalisti: polemiche per Tavaroli a corso Odg Lombardia
Presidente Galimberti, scelto proprio per il suo passato
Polemiche sull'Ordine dei giornalisti della Lombardia per la presenza di Giuliano Tavaroli, ex responsabile della sicurezza Pirelli-Telecom, che ha patteggiato una pena perché accusato di dossieraggio illegale e fra l'altro anche perché spiava i giornalisti, a un corso di formazione sulla sicurezza che si è svolto ieri allo Iulm di Milano. Il presidente lombardo, Alessandro Galimberti, ha spiegato all'ANSA che «è stata una scelta ponderata dovuta anche al passato di Tavaroli, così come polizia postale, Procure e altri servizi di sicurezza usano chi ha commesso dei crimini per prevenire i reati».
All'incontro, fra quelli che i giornalisti devono frequentare per aggiornarsi come previsto dalla normativa, intitolato 'World Wild Web: privacy e sicurezza informatica, leggi penali e tecniche di computer forense', erano relatori anche un docente universitario, un avvocato e un consulente della Procura della Repubblica.
«Tavaroli è stato condannato ed ha espiato la pena - ha aggiunto Galimberti - e poiché credo nel diritto costituzionale alla rieducazione e anche nel principio culturale del reinserimento sociale trovo veramente aprioristiche le polemiche. Tra l'altro al corso affollato i relatori sono dovuti stare un'ora in più per rispondere alle domande». (Ansa - Milano, 14 settembre 2018)