Le prime tappe del Giro d’Italia 2018 si terranno in Terra santa. I partecipanti e i loro sostenitori potrebbero vederlo solo come un evento sportivo e un mezzo per promuovere l’Italia sulla scena mondiale. «È invece auspicabile che il Giro d’Italia diventi un’opportunità per non far passare inosservata l’occupazione militare dei territori palestinesi e le gravi violazioni dei diritti umani», commentano Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) e Palestinian Journalists Syndicate (Pjs), che stanno unendo le forze per sensibilizzare i giornalisti sportivi del Giro d'Italia sugli inarrestabili attacchi contro i loro colleghi palestinesi.
«Tali attacchi – spiega l'appello – includono arresti, interrogatori, detenzioni arbitrarie e aggressioni fisiche che vanno dalle molestie al lancio di granate stordenti, proiettili di gomma e percosse. Questo è stato ampiamente documentato e condannato dai giornalisti, dalle organizzazioni per la libertà di stampa in tutto il mondo oltre che da numerosi cronisti e intellettuali israeliani, e considerato un'evidente violazione degli obblighi internazionali di Israele in materia di diritti umani e diritto internazionale umanitario delle Nazioni Unite».
Il 2017 ha visto un significativo picco nelle violazioni commesse dalle forze israeliane contro la libertà dei media: 909 violazioni hanno avuto luogo durante l’anno, con un aumento del 33% rispetto al 2016; 8 uffici di tre società di media e due stazioni radio sono stati chiusi per ordine militare; 28 giornalisti sono detenuti nelle carceri israeliane di cui cinque in attesa di essere condannati e sei in detenzione amministrativa; Facebook ha chiuso 158 account palestinesi su richiesta israeliana.
I sindacati dei giornalisti italiani e palestinesi e la Federazione internazionale dei giornalisti chiedono che tutto questo si fermi.
PER APPROFONDIRE
In allegato la versione in inglese dell'appello.