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Un momento della conferenza stampa nella sede del Sugc
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Un momento della conferenza stampa nella sede del Sugc
Un momento della conferenza stampa nella sede del Sugc
Iniziative 05 Ott 2022

Giornalisti minacciati, Fnsi e Sugc: «I media tornino a illuminare i territori infestati dalla criminalità »

Conferenza stampa a Napoli con Mimmo Rubio, sotto scorta per le intimidazioni subite dalla camorra, per illustrare le iniziative del sindacato al fianco dei colleghi. Giulietti: «Le istituzioni locali si costituiscano parte civile nei processi». Silvestri: «I cronisti che fanno queste inchieste sono un avamposto di resistenza civile».

Primi sviluppi nelle indagini sulle minacce rivolte nel 2018 a Mimmo Rubio, giornalista di Arzano, per il suo lavoro di inchiesta e denuncia della criminalità. Ne ha parlato lo stesso cronista, mercoledì 5 ottobre 2022, nel corso di una conferenza stampa nella sede del Sindacato unitario giornalisti Campania con il segretario del Sugc, Claudio Silvestri e il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.

A tre persone sono stati notificati altrettanti avvisi di conclusione delle indagini, «due di questi sono già in galera, ora arriva qualche speranza dalla giustizia», ha spiegato Rubio, che ha ringraziato il sindacato per la vicinanza e il sostegno. «Noi non siamo eroi, siamo solo cittadini che cercano di fare il proprio lavoro. Lo facciamo dovendo confrontarci con le minacce, con la precarietà del lavoro e le ristrettezze economiche, persino con alcuni colleghi che cercano di delegittimarci», la denuncia del cronista.

«Quando lavoravo per un giornale queste minacce non le ricevevo», ha detto Rubio. «Oggi i giornalisti che fanno queste inchieste senza un editore alle spalle lo fanno a mani nude: sono un avamposto di resistenza civile sul territori», ha evidenziato Claudio Silvestri, che ha snocciolato i numeri di una «situazione allarmante, con 10 giornalisti sotto tutela nella sola provincia di Napoli», e rivendicato il ruolo dell'Assostampa e dello sportello messo a disposizione dei colleghi minacciati: «È diventato un punto di riferimento e questo è un bene, ma siamo molto preoccupati per quello che accade sul nostro territorio».

Da qui l'appello rivolto alle istituzioni a «sostenere le iniziative a tutela dei colleghi che subiscono intimidazioni» e ai media, locali e nazionali, «a tornare a illuminare i territori infestati dalla criminalità. In alcune zone del nostro Paese – ha osservato Silvestri – lo Stato è stato sostituito dall'antistato. Fare informazione in quelle aree, senza tutele, è pericoloso e molto difficile».

Sul «pericolo sempre presente della delegittimazione» si è soffermato anche il presidente Giulietti, che ha rilanciato l'appello del segretario del Sugc a governo e parlamento a intervenire «con atti concreti in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati» e ai media a «tornare sui territori oscurati per illuminare i covi dove si annida il malaffare».

Il presidente Fnsi ha quindi ribadito l'impegno «a essere sempre accanto ai colleghi minacciati per via del loro lavoro e a recarci nei luoghi da dove queste minacce arrivano – ha assicurato – ed esortiamo le istituzioni locali a fare lo stesso, a costituirsi parte civile nei processi contro chi minaccia i giornalisti».

Al centro dell'incontro anche i pericoli per la libertà di stampa rappresentanti delle querele temerarie e l'"aggravante" in caso di minacce verso le giornaliste, che spesso vengono prese di mira con insulti sessisti e dunque colpite due volte: in quanto professioniste e come donne. A chiudere la conferenza stampa un applauso alla scorta di Mimmo Rubio.

@fnsisocial

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