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Sindacale 24 Mag 2007

Giornalisti in piazza per il diritto di cronaca Fnsi, Ordine e Unci: “Il Ddl Mastella mette in seria difficoltà i cronisti”

Una manifestazione per chiedere al Parlamento una radicale modifica del Disegno di Legge sulle intercettazioni presentato dal ministro della Giustizia Clemente Mastella. A sfilare in corteo sono i cronisti aderenti all'Unci, Unione Nazionale Cronisti Italiani, con la partecipazione dei vertici della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell'Ordine dei giornalisti.

Una manifestazione per chiedere al Parlamento una radicale modifica del Disegno di Legge sulle intercettazioni presentato dal ministro della Giustizia Clemente Mastella. A sfilare in corteo sono i cronisti aderenti all'Unci, Unione Nazionale Cronisti Italiani, con la partecipazione dei vertici della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell'Ordine dei giornalisti.

"La Legge, che doveva servire a impedire le intercettazioni illegali - si legge nella mozione approvata oggi all'unanimità dal Consiglio nazionale dell'Unci - vieta, invece, la pubblicazione fino alla conclusione delle indagini preliminari, ovvero fino al termine dell'udienza preliminare, di atti processuali già perfezionati e completi che, in quanto tali, il codice considera non piu' coperti dal segreto di indagine". È questo il passaggio che fa gridare i cronisti all'attentato alla Costituzione e, in particolare, all'Articolo 21 sulla libertà di stampa: "La stampa è libera - spiega Ugo Columba, presidente dell'Unci - l'art.21 della Costituzione dice che questa libertà non può essere limitata da una legge ordinaria dello Stato, ma trova limite esclusivamente nella legge sulla stampa. La legge Mastella concorre a svuotare di significato l'Art.21. Doveva servire ad eliminare il malcostume di rendere pubbliche le intercettazioni condotte su cittadini che nulla hanno a che fare con le ipotesi di reato. Nella realtà impedisce ai giornalisti di divulgare notizie contenute in un ordine di arresto, ad esempio quello nei confronti di un mafioso". Altra criticità ravvisata dai giornalisti nel Ddl Mastella consiste nel demandare al Garante per la privacy il compito di svolgere un'attività di controllo sul comportamento del giornalista: "Il Garante della privacy - spiega ancora Colomba - nulla ha a che fare con il giornalista: il Ddl Mastella ne fa invece un cane da guardia che ha il compito di segnalare il professionista che si comporta male". La conclusione del presidente dell'Unci è che la classe politica sta pensando di regolare i conti con i giornalisti. Cerca così di affrancarsi dal controllo dell'opinione pubblica". (AGI) GIORNALISTI A MARINI, VA CAMBIATO DDL MASTELLA Per i giornalisti italiani il ddl Mastella sulle intercettazioni è 'liberticida'. Per la FSNI, l'Ordine e l'Unci sono necessarie modifiche radicali. "Abbiamo spiegato al presidente Marini i motivi della nostra mobilitazione e quelli per cui siamo contrari a una legge sulle intercettazioni che depontenzia l'informazione giudiziaria". Lo ha detto Guido Columba, presidente dell'Unione Nazionale Cronisti Italiani al termine dell'incontro con il presidente del Senato Franco Marini al quale hanno partecipato anche i vertici della FNSI, il segretario Paolo Serventi Longhi e quelli dell'Ordine dei giornalisti. I cronisti hanno inoltre messo in evidenza a Marini, "anche il rischio che l'approvazione della legge sulle intercettazioni -ha aggiunto Colomba - possa passare in modo unanime e, come accaduto alla Camera, in maniera silenziosa". Paolo Serventi Longhi auspica un dialogo "in modo che il testo approvato dalla Camera sia radicalmente modificato". Un invito che, spiega Serventi Longhi è stato accolto positivamentne dal presidente del Senato che si è impegnato "a fare un passo per facilitare l'audizione dei vertici della stampa in commissione Giustizia e per questo nei prossimi giorni chiederemo al presidente della commissione Cesare Salvi che si tenga questa audizione in maniera collettiva". Il presidente dell'Ordine Lorenzo Del Boca sottolinea che questo è "un Paese di piccoli e grandi misteri, come l'Italicus e Piazza Fontana. Dunque serve più informazione, non di meno. Questa legge, invece, metterà il bavaglio alle notizie vere e non tutelerà nessuno". Guido Columba vede due strade. "La prima - spiega - è il dialogo. Per questo Marini ci ha invitato prendere contatto con la commissione Giustizia. La seconda, nel caso che fosse approvata la legge al primo collega denunciato siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale". (AGI) ROIDI, DDL MASTELLA LIMITA DIRITTO CRONACA Un Disegno di Legge che mette in seria difficoltà i giornalisti e limita così il diritto di cronaca. È duro il giudizio del segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti italiani, Vittorio Roidi, nei confronti del Disegno di Legge sulle intercettazioni in discussione al Senato. "È curioso che questo Governo faccia una legge che limita il diritto di cronaca - spiega Roidi - e che mette i cronisti in grande difficoltà. È una legge che rende più difficile il loro lavoro, impedendo di dare notizia, anche per riassunto o nel contenuto, delle indagini preliminari dei procedimenti". A provocare il malcontento dei giornalisti, che oggi protestano con un corteo che si concluderà a Piazza Navona, è anche il passaggio che riguarda la privacy: "La legge sulla privacy - spiega ancora Vittorio Roidi - ha dieci anni e i giornalisti sanno benissimo che non si deve intaccare la riservatezza e la dignità dei cittadini. La legge del ministro Mastella riduce il diritto di cronaca ed è per questo che oggi manifestiamo. Raramente abbiamo visto i giornalisti scendere in piazza, ma i cittadini devono sapere che lo facciamo per difendere il loro sacrosanto diritto ad essere informati". (AGI) SERVENTI LONGHI, DDL MASTELLA VIOLA CODICE DEONTOLOGICO Il Disegno di Legge presentato dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, vietando la pubblicazione degli atti delle indagini preliminari, anche nel contenuto o per riassunto, "viola il codice deontologico che vincola il giornalista a dare notizia dei fatti, non appena questi siano stati da lui verificati". A parlare è il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, sceso oggi in piazza a fianco dei cronisti dell'Unci per protestare contro il Ddl sulle intercettazioni. "Senza l'attività investigativa dei giornalisti – ha continuato Serventi Longhi - non ci sarebbero stati i grandi scandali come Tangentopoli o Calciopoli". (AGI) Link alla documentazione fotografica della manifestazione

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