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Fnsi 10 Dic 2002

Giornalisti e gruppi per la libertà di stampa lanciano una campagna globale per la sicurezza dell'informazione

Giornalisti e gruppi per la libertà di stampa lanciano una campagna globale per la sicurezza dell'informazione

Giornalisti e gruppi per la libertà di stampa lanciano una campagna globale per la sicurezza dell'informazione

(fonte: Informazione senza frontiere, www.italian.it/isf) Una coalizione senza precedenti di compagnie dei media, giornalisti, gruppi per la libertà di stampa e organizzazioni internazionali ha annunciato il progetto di lanciare un nuovo network globale, l'International News Safety Institute, per contrastare gli attacchi ai media e le violenze contro i giornalisti. La prospettiva di una nuova guerra in Iraq e le lotte regionali nel Medio Oriente e in tutto il resto del mondo hanno provocato infatti un'ondata di interesse nella nuova azione di protezione dei giornalisti e di coloro che lavorano nei media. "L'Istituto porterà sicurezza nei media tradizionali" ha detto Aidan White, segretario generale dell'International Federation of Journalists (IFJ). "Anche nel 2002 decine di giornalisti e tecnici sono stati uccisi sul lavoro e altre centinaia sono stati colpiti da violenze contro i media. E' tempo che i media lavorino insieme per ridurre i rischi e affrontino coloro che minacciano i giornalisti in tutto il mondo." Richard Tait, vice presidente dell'International Press Institute di Vienna (IPI) ed ex editore capo di ITN, ha detto che l'Istituto creerà un avvicinamento unificato ai media televisivi e alla stampa. "Dobbiamo cancellare l'opinione che la sicurezza sia un optional. Deve essere presa seriamente da tutti, compresi i dirigenti,"dobbiamo cambiare la cultura dell'indifferenza". L'IFJ e l'IPI, consapevoli delle minacce di possibili nuovi incidenti nei media nel clima politico che va aggravandosi nel Medio Oriente e altrove, ha organizzato una discussione inaugurale con i dirigenti dell'industria mediatica la scorsa settimana a Bruxelles. L'incontro includeva i rappresentanti di più di 50 network internazionali, compresi BBC, CNN, ITN, Reuters, un numero di media nazionali, e la più grande rete di media regionali, la European Broadcasting Union. Giornalisti dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti, dalla Germania, dall'Olanda, dalla Svezia, dalla Danimarca, dalla Finlandia, dalla Norvegia e dal Sud Africa; e gruppi per la libertà di stampa, incluso Reporters sans frontières, hanno ribadito la necessità di creare il nuovo Istituto il prima possibile. Anche rappresentanti delle organizzazioni internazionali, incluse l'UNESCO, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa e la NATO hanno garantito il loro supporto. "Più di 80 organizzazioni che lavorano per la sicurezza dell'informazione hanno già aderito" ha detto Aidan White. "Questo è l'unico network di solidarietà che fornirà assistenza pratica ai giornalisti e ai tecnici che più ne hanno bisogno dovunque nel mondo." L'Istituto, che progetta di creare gruppi regionali, ha già adottato una bozza di un piano d'azione, che include: - Porre degli standard: l'Istituto porrà degli standard internazionali di addestramento e di attrezzatura di sicurezza. "Gli standard dovranno essere globali, e non un codice per il nord e uno per il sud", si è concluso nella riunione. I programmi di addestramento organizzati da organizzazioni militari e private verranno verificati. È in programma la creazione di un codice di sicurezza internazionale. - Addestramento alla sicurezza per tutti: l'Istituto espanderà l'accesso a un addestramento di consapevolezza dei rischi per i giornalisti e i tecnici e programma di aumentare i fondi per i progetti che provvederanno all'addestramento, organizzato secondo le necessità locali, per coloro che non possono generalmente permettersi corsi, inclusi i giornalisti freelance. - Il centro informativo: l'Istituto avrà un centro regionale che porterà insieme conoscenza e esperienza dai giornalisti, dagli esperti regionali, dai gruppi per la libertà di stampa e dagli addestratori professionali. Provvederà inoltre all'equipaggiamento, ai manuali di sicurezza e al materiale per i media e per i giornalisti. - Campagna per la sicurezza: l'Istituto organizzerà una campagna di propaganda, per creare pressione sulle industrie e sui governi per un'azione maggiore e concreta per proteggere i giornalisti. "non solo per quelli in prima linea, ma anche per quelli vittime di violenza nelle loro case, o che coprono eventi che possono otenzialmente essere causa di violenze o che conducono un giornalismo investigativo." L'Istituto si concentrerà su tutti gli aspetti della sicurezza dei giornalisti e dei tecnici dei media, incluse le promozioni di assicurazioni a prezzo ribassato per i freelance e i tecnici, e promuoverà iniziative di terapie per traumi e stress per aiutare i tecnici a far fronte alle pressioni di fare servizi giornalistici in condizioni difficili. L'Istituto è accompagnato dal sostegno dei pionieri del lavoro d'informazione sicuro, inclusi John Owen, ex capo del Freedom Forum European Centre che attualmente insegna giornalismo alla City University di Londra, che ha delineato le principali sfide che da affrontare nell'incontro: fronteggiare la mancanza di partecipazione per i piccoli media e per la stampa, creare un servizio per i giornalisti locali, e internazionalizzare la campagna per la sicurezza dell'informazione. "E' arrivato il tempo di portare la sicurezza dell'informazione all'avanguardia nel lavoro globale dei media," ha detto, "dobbiamo fare di più per ridurre i rischi e affrontare i killer che fanno del giornalismo al giorno d'oggi una professione così pericolosa." Un altro pioniere del lavoro per la sicurezza dell'informazione, Chris Cramer, presidente del network internazionale CNN, che due settimane fa ha rinnovato i suoi appelli all'industria mediatica affinché prenda la sicurezza più seriamente, sta dando all'Istituto il suo pieno sostegno e ha accettato di essere il primo presidente onorario dell'Istituto.

@fnsisocial

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