«Un 'buon 8 marzo' speciale quello che il gruppo Condé Nast Italia ha deciso di dare a cinque giornaliste, messe in modo unilaterale in cassa integrazione a zero ore. Cinque giornaliste di lungo corso che l’azienda avrebbe potuto ricollocare all’interno del gruppo, dopo la chiusura delle loro testate». La Commissione pari opportunità della Fnsi commenta così la notizia data qualche giorno fa dal Cdr del gruppo.
«Ed è solo l’ultimo atto di uno stillicidio che in due anni ha visto mandare via 25 giornalisti (54 dal 2013) “incoraggiandoli” con esodi incentivati. Il messaggio è chiaro: chi non accetta, può essere cacciato. Un atto – scrive la Cpo Fnsi – che respingiamo con forza da parte di un’azienda che pure ha beneficiato di ammortizzatori di gruppo per diversi anni e che oggi rifiuta i contratti di solidarietà che avrebbero aiutato le cinque colleghe».
A loro la solidarietà della Commissione pari opportunità del sindacato dei giornalisti.