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Una visuale di Hebron (Foto: Eman - commons.wikimedia.org)
Internazionale 30 Gen 2025

Giornalista del Sole fermato dalla polizia israeliana vicino a Hebron e rilasciato dopo alcune ore

Il collega Roberto Bongiorni e l'attivista Luisa Morgantini erano a Tuba giovedì 30 gennaio 2025. Sarebbero entrati in una 'zona militare' e per questo sono stati portati in caserma. Immediate le reazioni dall'Italia. In serata la liberazione anche grazie all'intervento della ambasciata italiana a Tel Aviv e del Consolato a Gerusalemme.

Fermati e poi rilasciati dopo alcune ore in caserma, e dopo le proteste di politica e società civile italiane. Luisa Morgantini, 84 anni, ex vicepresidente dell'Europarlamento e nota attivista, e Roberto Bongiorni, giornalista del Sole 24 Ore, sono stati fermati dalla polizia israeliana a Tuba, a sud di Hebron, giovedì 30 gennaio 2025, e portati alla stazione di polizia della colonia di Kiryat Arba perché sarebbero entrati in una 'zona militare'.

Immediate le proteste dall'Italia e la reazione della Fnsi, che con la segretaria generale Alessandra Costante ha subito chiesto a Israele il rilascio del collega e dall'attivista. «Come già scritto all'ambasciatore israeliano a Roma a inizio 2024 - ha ricordato Costante - Israele non può e non deve considerare i giornalisti come obiettivi e limitare il diritto di cronaca. Atteggiamento che non è proprio di uno Stato democratico».

Da qui l'auspicio della Federazione nazionale della Stampa italiana di un pronto rilascio di Bongiorni e Morgantini. Rilascio che è arrivato poco dopo «grazie all'intervento della ambasciata d'Italia a Tel Aviv e del Consolato a Gerusalemme», come hanno riportato in serata le agenzie, citando la Farnesina.

@fnsisocial

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