Scritte sui muri, mattoni e fumogeni contro le vetrate della sede del giornale Il Secolo XIX. Con insulti alla tifoseria genoana. Il nuovo campionato è già iniziato e nel peggiore dei modi come, in qualche modo, si era concluso. C’era già stato un episodio simile, con lancio di bombe carta in piazza Piccapietra contro la sede de Il Secolo XIX e della redazione regionale de l’Ansa. L’altra notte il nuovo attacco.
Il motivo? Il non gradimento di cronache e informazioni che, troppo spesso, società di calcio e cosiddetta tifoseria, non gradiscono. A seconda delle parti in causa con veti alle interviste, elenchi di giornalisti graditi e no.
Con le prime che operano distinguo dalla violenza richiamando però i media al “senso di responsabilità” senza mai chiarire se la “responsabilità” è trasformarsi in graditi media che diventano “house organ” della società di turno. E i secondi che in qualche modo si sentono coperti nel loro agire da questo tipo di considerazione.
Potrà apparire retorico, ma il concetto per i giornalisti è e deve essere sempre lo stesso: la penna più forte della spada, dei fumogeni e dei mattoni.