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Pasquale Stanzione (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Authority 15 Lug 2025

Garante privacy: «IA protagonista di una rivoluzione antropologica, necessario un approccio algoretico»

Le nuove tecnologie emergenti, i modelli 'pay or ok', l'addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale tramite web scraping: questi alcuni dei temi affrontati dall'Authority la cui attività è stata presentata mercoledì 15 luglio 2025 nel corso della Relazione annuale al Parlamento.

«Nell'arco di un anno e mezzo l'intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, è stata protagonista di una vera e propria rivoluzione tecnologica, sociale, culturale, politica, antropologica. Con il rischio di affidarvisi senza senso critico né volontà di approfondimento, con approccio quasi oracolare». Così il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, durante la presentazione, martedì 15 luglio 2025 a Montecitorio, della Relazione annuale 2024.

Per Stanzione, dunque, è necessario un approccio 'algoretico', «un'impostazione etica nel governo della tecnica, con senso del limite e del rispetto del primato della persona». Secondo il Garante inoltre «si avverte sempre di più l'esigenza di mettere l'uomo al centro del processo di innovazione, con i suoi diritti e libertà perché non divenga schiavo della stessa potenza che ha creato».

Gli algoritmi, ha aggiunto il presidente dell'Authority, «plasmano la percezione individuale e sociale, l'opinione pubblica, il pensiero. Ritenendolo neutro, all'algoritmo si affidano scelte progressivamente più importanti, attendendo da esso prevedibilità ed infallibilità ma sottovalutandone spesso il potere trasformativo e l'attitudine a cristallizzare talora i pregiudizi di chi lo progetta».

Di più. «La stessa selezione, generalmente non neutra, dei contenuti da parte dell'Ia - ha proseguito il Garante - può avere implicazioni importanti sulla formazione dell'opinione pubblica, della coscienza sociale, della memoria storica, dell'identità collettiva, con il rischio di eludere le garanzie fondative della costruzione democratica».

Da qui «l'importanza delle normative, come quelle europee, di protezione dei dati e sulla intelligenza artificiale, che impongono verifiche periodiche sul grado di rischio dei diritti umani connesso all'uso delle tecnologie, garantendone sempre la supervisione umana. Per questo l'approccio umanocentrico della disciplina europea è, per quanto perfettibile, quello maggiormente coerente con una democrazia personalista e con l'etica della responsabilità», ha rilevato Stanzione.

Le nuove tecnologie emergenti, oltre all'intelligenza artificiale generativa, i modelli 'pay or ok', l'addestramento dei sistemi di IA tramite web scraping, sono stati - accanto ad attività più consolidate come il contrasto al telemarketing aggressivo, la tutela dei soggetti più vulnerabili e la protezione dei dati sanitari - i diversi fronti su cui è stato impegnato nel 2024 il Garante per la privacy.

Nell'anno trascorso l'Autorità ha anche concluso l'istruttoria nei confronti di ChatGPT e ha ordinato a OpenAI, la società che gestisce il chatbot, la realizzazione di una campagna informativa e il pagamento di una sanzione di 15 milioni di euro.

Particolare attenzione è stata riservata alla tutela dei minori, all'uso dei dati biometrici, al diffondersi di sistemi di riconoscimento facciale, così come all'analisi dell'attività delle piattaforme online, alla diffusione di deep fake. Numerosi, come in passato, sono stati i provvedimenti assunti nell'ambito del rapporto di lavoro, soprattutto con riguardo all'utilizzo della posta elettronica sul luogo di lavoro e all'impiego di sistemi di videosorveglianza.

Un capitolo importante dell'attività del Garante, infine, ha riguardato il rapporto tra privacy e diritto di cronaca, con l'Autorità che è più volte intervenuta per stigmatizzare l'eccesso di dettagli e le derive di morbosità e spettacolarizzazione di vicende tragiche e per assicurare le necessarie tutele. (mf)

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