Il direttivo dell' Unione giornalisti dell'informazione visiva della Campania, in una nota, esprime solidarieta' al collega Luciano Ferrara rinviato a giudizio con l'accusa di invasione e danneggiamento di un ufficio solo perche' presente, ''chiaramente in esclusiva veste di fotogiornalista'', ad un'azione di protesta degli attivisti no-global ai danni di una ditta operante nel settore rifiuti della provincia di Avellino.
L'episodio, avvenuto nell'agosto 2002 in piena emergenza rifiuti della regione Campania, aveva condotto il tribunale di Ariano Irpino ad una denuncia contro ignoti individuati poi grazie ad un filmato girato al momento dell'irruzione dei no-global. Nonostante la segnalazione della questura nella quale si giustificava la presenza di Ferrara indicato testualmente come ''... noto fotoreporter, solito effettuare servizi giornalistici in ambito nazionale ed internazionale durante lo svolgimento di manifestazioni'' il tribunale procedeva ugualmente con il rinvio a giudizio. Il direttivo dell'Ugiv - prosegue la nota - condivide le preoccupazioni del loro iscritto ritenendo grave la decisione presa dal tribunale di Ariano Irpino che di fatto pone una grave limitazione alla attivita' dei fotovideoperatori mettendo a rischio la liberta' del diritto di informazione che va naturalmente esteso anche a chi produce immagini. L'Ugiv auspica ''un intervento a difesa dell'esercizio di cronaca da parte dei responsabili di Ordine dei giornalisti ed associazione della stampa e di solidarieta' con il collega Luciano Ferrara e di tutti gli operatori dell'immagine''. ____ ( Nota Gsgiv dell'Alg ) Sarà davvero interessante capire meglio in base a quali elementi la magistratura di Ariano Irpino ha ravvisato gli estremi per incriminare un collega che, per informare dalla prima linea i lettori, si è trovato presente a fatti e a comportamenti nei quali l'autorità giudiziaria ha individuato specifici reati. I fotogiornalisti dell'Associazione lombarda dei giornalisti si associano perciò ai colleghi della Campania nel chiedere che Odg e Sindacato, attuando uno dei loro doveri istituzionali, intervengano con tutto il rigore necessario e chiariscano anche in ambito nazionale che un giornalista che sta esercitando il diritto di cronaca non può essere scambiato per chi è protagonista e responsabile, nel bene o nel male, di un avvenimento.