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Fnsi 31 Mag 2003

Fnsi, proclamato lo sciopero generale Il 6 giugno i giornalisti italiani si fermano per la libertà d'informazione Quarto Potere: "Libertà di stampa / sciopero sì, il 6 giugno no" Puntoeacapo: "Impraticabile quella dat

Fnsi, proclamatolo sciopero generaleIl 6 giugnoi giornalisti italianisi fermanoper la libertà d'informazioneQuarto Potere: "Libertàdi stampa / sciopero sì,il 6 giugno no"Puntoeacapo:"Impraticabilequella data"

Fnsi, proclamato
lo sciopero generale
Il 6 giugno
i giornalisti italiani
si fermano
per la libertà d'informazione
Quarto Potere: "Libertà
di stampa / sciopero sì,
il 6 giugno no"
Puntoeacapo:
"Impraticabile
quella data"

La segreteria della Federazione nazionale della stampa italiana esprime completa e totale solidarietà ai colleghi del 'Corriere della Sera'. La segreteria della Fnsi ha manifestato nei giorni scorsi la forte preoccupazione del sindacato unitario dei giornalisti per i tentativi di attacco alla libertà di informazione e per il contesto nel quale è avvenuta la sostituzione di De Bortoli e l'indicazione alla nomina a direttore di Stefano Folli. La Fnsi condivide quindi le gravi preoccupazioni del Cdr e della redazione del 'Corriere', sostiene lo sciopero immediato deciso autonomamente dai colleghi. La segreteria della Fnsi proclama pertanto la prima delle tre giornate di sciopero generale dei giornalisti per venerdì 6 giugno prossimo. La data è stata decisa dalla segreteria anche per consentire l'esaurimento della procedura di conciliazione prevista dalla legge sullo sciopero per il servizio pubblico radiotelevisivo, cosa che consentirà la partecipazione all'astensione generale dei colleghi della Rai insieme ai colleghi di tutti i settori. La segreteria della Fnsi invita i comitati e fiduciari di redazione a realizzare sin da domani assemblee in tutti i luoghi di lavoro, con la partecipazione dei dirigenti nazionali e regionali del sindacato. La giunta della Fnsi è convocata per mercoledì prossimo, 4 giugno, alle 17, per decidere le modalità di sciopero dei singoli settori produttivi. Quarto Potere ha diffuso un comunicato nel quale chiede alla Fnsi di cambiare la data dello sciopero generale. "La libertà di stampa - si legge nel comunicato - è gravemente minacciata e lo sciopero nazionale dei giornalisti è doveroso, ma rischia di diventare un boomerang se si farà venerdì 6 giugno. Infatti quello è l’ultimo giorno della campagna elettorale per le amministrative e le regionali. Potrebbero così uscire in edicola perlopiù i quotidiani favorevoli al centrodestra, notoriamente ‘disobbedienti’ alle direttive Fnsi, dando ai cittadini un’informazione a senso unico". "Quarto Potere chiede alla Segreteria della Fnsi di definire un’altra data ravvicinata per lo sciopero, trasformando il 6 giugno in una giornata di mobilitazione nazionale della categoria, con assemblee in tutte le redazioni e pubblicazione obbligatoria, ai sensi del contratto di lavoro, di comunicati dei comitati di redazione e delle associazioni regionali di stampa, ipotizzando anche, per la stessa data, uno sciopero delle firme". "Allo sciopero nazionale per la difesa della libertà d’informazione si deve arrivare anche in tempi brevi, secondo Quarto Potere, ma al termine di un percorso di mobilitazione che coinvolga tutti i giornalisti italiani. Compresi, naturalmente, quelli della Rai: dopo il gravissimo episodio delle ispezioni al Tg3, sarebbe paradossale e assurdo uno sciopero nazionale per la difesa della libertà d’informazione dal quale siano esclusi, per legge, i giornalisti del servizio pubblico. Vista la gravità della situazione, Quarto Potere rivolge un appello ai colleghi che spesso non hanno aderito alle iniziative di lotta proclamate in sede nazionale perché questa volta partecipino allo sciopero". "I giornalisti di Quarto Potere esprimono la loro solidarietà ai colleghi del Corriere della Sera, che continuano a difendere la libertà d’informazione da ogni tipo di pressioni esterne. Secondo Quarto Potere, tappa fondamentale del percorso di mobilitazione dei giornalisti italiani è la richiesta urgente da parte della Fnsi al Parlamento dell’approvazione di una legge sul conflitto d’interesse, problema che riguarda in particolare il Presidente del Consiglio (ma non solo) e che è il vero nodo su cui si gioca la libertà d’informazione in Italia. L’attuale maggioranza di centrodestra sfugge il problema del conflitto d’interesse, ma non vanno dimenticate le gravi colpe della precedente maggioranza di centrosinistra che in cinque anni di governo non ha saputo o voluto risolvere questo problema. Quarto Potere ricorda infine che anche il Presidente dell’Associazione Stampa Romana, Pierluigi Franz, ha chiesto urgentemente alla Fnsi un parere legale sulla possibilità di sciopero il 6 giugno, in particolare nel servizio pubblico". «La libertà di stampa subisce da tempo attacchi inaccettabili e sarà inevitabile andare ad uno sciopero generale per la difesa dell'informazione. Tuttavia la prossima scadenza elettorale (siamo alla vigilia delle consultazioni amministrazive e regionali) rende l'ipotesi di una astensione nazionale dal lavoro, il 6 giugno prossimo, inopportuna e, forse, addirittura impraticabile». E' quanto afferma Silvana Mazzocchi di «Puntoeacapo» in una lettera aperta al segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi in merito alla data dello sciopero. «Inopportuna perchè lascerebbe l'informazione sulle elezioni,(ben dieci regioni sono interessate al voto), soltanto nelle mani di quelle testate che scelgono abitualmente di non seguire le direttive della Fnsi. Impraticabile perchè, come ha già ricordato il presidente dell'Associazione stampa romana, Pierluigi Roeslerfranz, la mancata uscita dei quotidiani sabato 7 giugno, potrebbe essere in contrasto con la legge 146 del 1990 e con l'accordo del novembre 2001 tra la Rai e i sindacati per la regolamentazione del diritto di sciopero». «Ti chiediamo pertanto - conclude Silvana Mazzocchi - di rinviare lo sciopero nazionale ad altra data e di trasformare il 6 giugno prossimo in una giornata di mobilitazione generale della categoria». (AGI)

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