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Vertenze 17 Apr 2014

Fnsi: preoccupazione per il disinvestimento a La7

“E’ condivisa dalla Fnsi la preoccupazione sul disinvestimento di interi settori produttivi a La7 annunciata dai lavoratori. Con la logica di tagli lineari dei costi imposta a fornitori esterni e a decisive strutture interne dell’emittente, si mette a rischio un pezzo importante dell’informazione del nostro Paese. Il Sindacato nazionale dei giornalisti è, dunque, al fianco del Cdr e delle Rsu aziendali nella battaglia contro l’impoverimento di questa importante voce.

“E’ condivisa dalla Fnsi la preoccupazione sul disinvestimento di interi settori produttivi a La7 annunciata dai lavoratori. Con la logica di tagli lineari dei costi imposta a fornitori esterni e a decisive strutture interne dell’emittente, si mette a rischio un pezzo importante dell’informazione del nostro Paese. Il Sindacato nazionale dei giornalisti è, dunque, al fianco del Cdr e delle Rsu aziendali nella battaglia contro l’impoverimento di questa importante voce.

La Fnsi, quindi, chiede al Gruppo Cairo un chiarimento urgente sulle strategie e sulle prospettive della terza tv nazionale non dimenticando che con la scusa di un processo di risanamento l’azienda non rispetta accordi sottoscritti con i lavoratori e specifiche previsioni del contratto di lavoro giornalistico, nonostante gli impegni assunti. L’informazione è un bene pubblico e per questo la Fnsi è al fianco dei lavoratori e dei colleghi dell’emittente nella loro giusta battaglia”.

LA7: CDR E GIORNALISTI, MOBILITAZIONE COMUNE CON I LAVORATORI DELL'EMITTENTE CONTRO IL DISINVESTIMENTO DA PARTE DELL'EDITORE

Il Cdr e i giornalisti de La7 accolgono con favore l’invito dei sindacati nazionali e delle Rsu aziendali a partecipare all’assemblea dei lavoratori dell’emittente proclamata per il prossimo 18 aprile in modo da poter unitariamente stabilire un coordinamento di tutti i dipendenti sulle tematiche comuni e le future azioni.
Condividiamo l’allarme e le preoccupazioni che hanno spinto i rappresentanti sindacali del personale non giornalistico a proclamare lo stato di agitazione, il blocco delle attività aggiuntive e un pacchetto di 16 ore di sciopero.
Si tratta di preoccupazioni che ormai da mesi anche i giornalisti denunciano. La proprietà da tempo procede in un vero e proprio disinvestimento nei settori produttivi vitali dell’azienda con una cieca revisione “lineare” dei costi imposta a fornitori esterni e strutture interne. Con la scusa del risanamento non si rispettano nemmeno gli accordi sottoscritti con i dipendenti e - nei confronti dei giornalisti - lo stesso CNLG, mentre i manager di Cairo Communications e de La7 si spartiscono bonus milionari.
In questa cornice si è appreso ieri dalle agenzie dell’interesse del gruppo Cairo ad acquisire le frequenze tv nazionali del digitale terrestre.
Il tutto accade in assenza di un piano industriale/editoriale, mai presentato a quasi un anno dall’acquisizione della tv da Telecom Italia Media per un prezzo simbolico e con una sostanziosa dote complessiva di circa 120 milioni di euro di “avviamento” liquidata da Telecom al gruppo Cairo.
A questo punto si ritiene necessario e indifferibile da parte dell’azienda un chiarimento sulle strategie e sulle prospettive future de La7 terza televisione nazionale che opera attraverso le frequenze assegnate dallo stato che - è bene ricordarlo - costituiscono un bene pubblico.

 

LA7, CDR E GIORNALISTI: MOBILITAZIONE CONTRO DISINVESTIMENTO EDITORE

"Il Cdr e i giornalisti de La7 accolgono con favore l' invito dei sindacati nazionali e delle Rsu aziendali a partecipare all' assemblea dei lavoratori dell' emittente proclamata per il prossimo 18 aprile in modo da poter unitariamente stabilire un coordinamento di tutti i dipendenti sulle tematiche comuni e le future azioni". E' quanto scrive in una nota il comitato di redazione de La7 che invita l' azienda a "un chiarimento sulle strategie e sulle prospettive future de La7". Chiarimento ritenuto dal Cdr "necessario e indifferibile" anche alla luce "dell' interesse del gruppo Cairo ad acquisire le frequenze tv nazionali del digitale terrestre", "il tutto in assenza di un piano industriale/editoriale". Cdr e giornalisti condividono "le preoccupazioni che hanno spinto i rappresentanti sindacali del personale non giornalistico a proclamare lo stato di agitazione e un pacchetto di 16 ore di sciopero". "La proprietà da tempo procede in un vero e proprio disinvestimento nei settori produttivi vitali dell' azienda - si legge nella nota - con una cieca revisione ' lineare' dei costi". egr (ROMA, 16 APRILE - LAPRESSE)

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