“Gli assassinii di tre giornalisti in Russia che lavoravano nella regione del Caucaso suscitano indignazione e fortissima preoccupazione in tutto il giornalismo italiano ed internazionale". Lo afferma in una nota il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi
"Quello che è successo, infatti, non può essere considerato - prosegue la nota della Fnsi - un semplice incidente in un’area di crisi giacché è sempre più evidente che questi crimini sono stati compiuti per sopprimere voci critiche e per impedire il diffondersi di notizie sui tragici e preoccupanti avvenimenti che stanno accadendo in queste ore nella regione. Con questi tre efferati delitti si allunga tragicamente la scia che insanguina da oltre dieci anni, con 240 morti, il giornalismo in Russia. E questo nella sostanziale impunità di mandanti, complici e killer. La Fnsi e la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) continueranno a chiedere alle istituzioni internazionali e al governo italiano di esercitare le più appropriate azioni per fermare questa orribile carneficina, per ristabilire le regole dettate dalle convenzioni internazionali su diritti umani e diritto all’informazione e per costituire un fronte comune contro il dilagare di una barbara violenza e una scandalosa impunità sui delitti finora commessi”.