Fnsi: con la modifica all’art. 51 della Costituzione aperta la strada alla democrazia paritaria
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: Le giornaliste sono il 40 per cento dei giornalisti italiani, parecchie di loro sono delegate sindacali di base ed impegnate ai piani bassi delle rappresentanze istituzionali, ma si contano soltanto 18 donne su 107 consiglieri nazionali Fnsi, una su 16 membri di giunta e infine una sola collega fra tutti i 19 segretari regionali. Il sindacato dei giornalisti non sfugge alla rarefazione delle presenze femminili man mano che si cresce in potere; una piramide che accomuna movimenti, associazioni, partiti politici, istituzioni di questo Paese e che dà un'interpretazione arretrata della società civile. Per questo la Federazione Nazionale della Stampa accoglie con estremo favore la modifica definitiva dell'articolo 51 della Costituzione, che impegna la Repubblica a "promuovere con appositi provvedimenti le pari opportunità fra donne e uomini", ricordando di aver già inserito questo stesso principio nel proprio statuto (articolo 3) nel gennaio 1998. "E siccome non intendiamo fermarci alle dichiarazioni di principio, abbiamo superato tutte le antiche perplessità sulle quote", sottolinea Marina Cosi, consigliera nazionale e coordinatrice della Cpo. "Questa nostra Commissione Pari Opportunità federale sta infatti lavorando ad una proposta di democrazia paritaria, che dapprima suggerisca il riequilibrio delle rappresentanze sin dalle liste elettorali e successivamente imponga la presenza consistente di donne ai diversi livelli sindacali". "Per noi e da tempo -conclude Cosi- la parola "quote" non è più una parolaccia. Le vere parolacce sono le discriminazioni e le logiche di cooptazione maschile".