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Sindacale 08 Set 2009

Fnsi: “A Venezia tanto clamore per Chavez, ma quanti si ricordano le leggi contro la libertà di stampa?”

“La Federazione Nazionale della Stampa Italiana è francamente stupita dal clamore suscitato alla Mostra del cinema di Venezia dalla visita del Presidente del Venezuela Hugo Chavez. Forse gli inconsapevoli, speriamo, agiografi non sanno che il leader venezuelano vuole introdurre nel suo Paese la categoria dei “delitti mediatici”, prevedendo dure condanne penali contro giornalisti ed editori liberi.

“La Federazione Nazionale della Stampa Italiana è francamente stupita dal clamore suscitato alla Mostra del cinema di Venezia dalla visita del Presidente del Venezuela Hugo Chavez. Forse gli inconsapevoli, speriamo, agiografi non sanno che il leader venezuelano vuole introdurre nel suo Paese la categoria dei “delitti mediatici”, prevedendo dure condanne penali contro giornalisti ed editori liberi.

    Questo progetto, cui si aggiunge la decisione di chiudere 34 emittenze radiofoniche è una deriva da oscuro regime che deve essere sconfitta da una incisiva azione di denuncia internazionale, cui la Fnsi partecipa da tempo attivamente con la Fepalc (Federazione dei giornalisti dei paesi latino-americani) che sostiene da un decennio nelle sue lotte per l’indipendenza dell’informazione, e con la IFJ, la Federazione Internazionale dei Giornalisti di cui entrambe fanno parte.
Quella di Chavez, infatti, è una iniziativa autoritaria, di carattere totalitario, che nulla ha a che vedere con i suoipropositi anti imperialisti e che, a nostro avviso, merita di essere stigmatizzata come lesiva della democrazia e assolutamente riprovevole. La proposta di legge sui delitti mediatici attribuisce, infatti, al potere del Presidente ogni decisione per stabilire cosa sia l’informazione “falsa”,“manipolata”, o “deformata”, “dannosa per la pace sociale, la stabilità delle Istituzioni, la salute mentale o la morale pubblica”.
Chiunque potrà essere accusato di violazioni di questo genere e perciò finire in carcere per un minimo di 6 mesi e fino a 4 anni. Sarebbe un colpo mortale per la democrazia venezuelana e un attacco enorme ai diritti fondamentali dell’uomo”.

@fnsisocial

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