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Contratti 13 Dic 2006

Fieg: “Accordo su Tfr è un passo avanti circoscritto, ma non irrilevante”

Nel corso di una riunione tenuta ieri al Ministero del Lavoro per iniziativa del Ministro Damiano, la Federazione Editori Giornali e il sindacato dei giornalisti hanno firmato un accordo che consentirà al fondo complementare dei giornalisti di gestire l'afflusso del futuro Tfr.

Nel corso di una riunione tenuta ieri al Ministero del Lavoro per iniziativa del Ministro Damiano, la Federazione Editori Giornali e il sindacato dei giornalisti hanno firmato un accordo che consentirà al fondo complementare dei giornalisti di gestire l'afflusso del futuro Tfr.

''Si tratta di un passo avanti circoscritto, ma non irrilevante - spiega la Fieg in una nota - che dà attuazione alle nuove disposizioni di legge che favoriranno il decollo della previdenza complementare come secondo pilastro del trattamento pensionistico dei dipendenti. Permangono invece a tutt'oggi immutate le profonde divergenze tra editori e giornalisti sia in materia di riforma dell'Istituto di previdenza giornalistica dove all'interno di un organo che dovrebbe essere formalmente paritetico i giornalisti sono rappresentanti in misura sei volte superiore a quella degli editori sia sul problema anche più grave del nuovo contratto nazionale che sostituisca quello attualmente in vigore. Da parte della Federazione della Stampa sono stati annunciati nuovi scioperi per i prossimi giorni. Gli editori si rammaricano che a situazioni di obiettiva e seria difficoltà si risponda con azioni che possono solo inasprire la vertenza e allontanare le possibilità di soluzione''. La Federazione degli Editori ha poi preannunciato un'iniziativa che contribuisca ad informare meglio Governo, Parlamento, Organizzazioni sindacali e tutta l'opinione pubblica di quelle che sono le attuali condizioni normative e retributive di settore e di quelle che sono le esigenze per stare al passo con le enormi trasformazioni e i rischi ancora maggiori che l'editoria deve fronteggiare in Italia e nel mondo. (ANSA)

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