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Il comunicato sindacale pubblicato su ilfattoquotidiano.it
Cdr 19 Giu 2018

Fatto quotidiano, i Cdr chiedono più investimenti e migliori condizioni per i collaboratori. La Fnsi al fianco dei colleghi

«Da almeno tre anni l'azienda non paga il premio di produzione annuale e ci invita ad accettare sacrifici in nome del comune interesse», scrivono i giornalisti che lamentano carenze d'organico e collaborazioni inquadrate e retribuite in modo inadeguato. Il sindacato: «Pronti a sostenere e assistere i colleghi precari».

La FNSI è al fianco dei colleghi e dei collaboratori del Fatto quotidiano e del ilfattoquotidiano.it nella rivendicazione di maggiori investimenti sulla testata e di migliori condizioni retributive per i collaboratori. «La crescita del giornale e del sito web e i positivi risultati di bilancio – osserva il sindacato – devono spingere l'azienda a migliorare la condizione dei collaboratori che, come in molte altre realtà editoriali, sono costretti a lavorare senza diritti, senza tutele, senza garanzie e con retribuzioni del tutto inadeguate. Il contrasto al precariato e allo sfruttamento del lavoro, così come la dignità del lavoro, devono tornare al centro del dibattito politico, partendo dalla consapevolezza che l'informazione è un settore strategico per la crescita democratica del Paese. Al Fatto quotidiano, come nelle altre realtà del settore, il sindacato è pronto a sostenere e assistere i colleghi precari».

Di seguito il comunicato sindacale pubblicato sul Fatto quotidiano e su ilfattoquotidiano.it con il titolo 'I giornalisti del Fatto e il dividendo da 2 milioni di euro'

Il comunicato sindacale dell'assemblea di redazione del Fatto Quotidiano e de ilfattoquotidiano.it
Non possiamo che rallegrarci della circostanza che, nelle casse dell'Editoriale Il Fatto Spa, ci fossero risorse tali da indurre gli azionisti, compresi i soci giornalisti, ad assegnarsi, lo scorso maggio, un dividendo di due milioni di euro. Tutto ciò è soprattutto merito di chi lavora senza risparmio nel giornale, nel sito, nel mensile, nella produzione di libri e, dal 2017, anche di contenuti televisivi. Desta tuttavia qualche perplessità, al di là della legittimità formale che non è in discussione, la scelta di dividere tra gli azionisti anche la riserva straordinaria che non viene certamente prosciugata (restano oltre 3,5 milioni), ma che poteva essere impiegata per aumentare già quest'anno la produzione e accrescerne la qualità.
Un azionista che investì 100mila euro nel 2009, infatti, ha incassato da allora 1,5 milioni. Da almeno tre anni, però, l'azienda non paga il premio di produzione annuale e ci invita ad accettare sacrifici in nome del comune interesse ogni volta che poniamo il problema degli orari di lavoro che, per molti di noi, superano qualsiasi limite contrattuale e sottolineiamo le carenze d'organico, nonché la situazione di collaboratori inquadrati e retribuiti in modo inadeguato.
Non è un caso, del resto, che la presidente Cinzia Monteverdi e il direttore Marco Travaglio abbiano annunciato l'intenzione di devolvere metà degli utili a progetti di interesse aziendale. Li ringraziamo, attendiamo di conoscere nel dettaglio i progetti in questione e siamo certi che l'azienda aderirà alla richiesta dei Comitati di redazione di aprire al più presto un confronto sui progetti di rafforzamento dell'offerta editoriale del Fatto Quotidiano e per individuare tempi e modalità attraverso le quali anche i giornalisti del Fatto Quotidiano, de ilfattoquotidiano.it e di Millennium potranno beneficiare della prosperità che hanno creato.

@fnsisocial

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