Pignoramento evitato per Claudio Fava e un gruppo di giornalisti de I Siciliani, tra i quali
Graziella Proto, ex presidente del Cda, che nel giugno scorso avevano ricevuto la visita dell'ufficiale giudiziario per i debiti contratti dalla pubblicazione. La sottoscrizione avviata
per il periodico fondato e diretto da Giuseppe Fava, ucciso dalla mafia il 5 gennaio del 1984, è andata buon fine: sono stati infatti raccolti i circa 90 mila euro chiesti dal
Tribunale civile di Catania al quale avevano fatto ricorso i creditori.
Lo rende noto Claudio Fava nella newsletter di Sinistra democratica "ringraziando tutti coloro che hanno scelto di darci una mano". "Lo consideriamo non solo un gesto di
amicizia ma un prezioso atto di militanza civile - aggiunge il figlio del giornalista assassinato da Cosa nostra - la memoria di Giuseppe Fava e del suo giornale è patrimonio di questo Paese: voi ci avete aiutato a custodirla". Dopo l'assassinio, il figlio Claudio e alcuni redattori decisero di non abbandonare il progetto editoriale e per tre
anni il quotidiano fu in edicola. La coraggiosa esperienza di denuncia dei cronisti siciliani si concluse nel 1987. I soldi serviranno a saldare le spese del giornale - carta e
tipografia - e andranno agli eredi dei creditori, nel frattempo morti. Il resto servirà a pagare le spese del giudizio fallimentare e gli interessi maturati. (ANSA)