Alcuni giornalisti si sono visti negare, nelle scorse settimane, l’accredito all’area Expo. Una delegazioni composta da Unci e Odg Lombardia hanno incontrato il Prefetto di Milano per chiedere spiegazioni. “Anche durante l’Expo, pur nella necessità di garantire la sicurezza di un sito sensibile e speciale – ha confermato il dottor Francesco Paolo Tronca, deve essere salvaguardato il diritto di cronaca sancito dalla Costituzione”.
Una delegazione di giornalisti composta da Alessandro
Galimberti, presidente dell'Unione Nazionale Cronisti, Gabriele Dossena,
presidente dell’Ordine della Lombardia, e Paolo Pozzi, portavoce di Dossena,
insieme all’avvocato Caterina Malavenda, ha incontrato il prefetto di Milano,
dottor Francesco Paolo Tronca, e il capo di Gabinetto della Prefettura, dottor
Ugo Taucer, per chiarire la questione degli accrediti all’area Expo, negati
a seguito di parere negativo da parte della Questura ad alcuni
giornalisti.
“Nell'incontro – riporta una nota dell’Unci – è stato ribadito che i
giornalisti ai quali è stato negato l’accredito hanno il diritto di accedere ai
loro dati personali, presenti nella banca dati delle forze di polizia, per
conoscere le ragioni del mancato accredito che ha impedito loro, finora, di
esercitare la propria attività professionale. Tale diritto può essere
esercitato anche online, accedendo al sito www.interno.gov.it alla sezione home/servizio lime/informazioni, così da poter disporre degli
elementi che compaiono nello SDI”.
“Il prefetto – prosegue la nota – ha ribadito che anche durante l’Expo, pur
nella necessità di garantire la sicurezza di un sito sensibile e speciale, deve
essere salvaguardato il diritto di cronaca sancito dalla Costituzione e
dall’art. 2 della Legge n. 69 del 3 febbraio 1963. Ha, perciò, mostrato piena e
totale disponibilità a risolvere con buon senso e pragmatismo la questione, sottolineando
che ‘la sicurezza è un problema fondamentale, ma devono essere salvaguardati i
diritti della cronaca e del lavoro’ e ha ribadito che ‘i giornalisti sono
lavoratori particolari perché devono garantire il diritto all’informazione ai
cittadini’”.
Dall’incontro è emerso, tra l’altro, che la Questura ha recentemente effettuato
una revisione complessiva dei casi inizialmente segnalati e che comunque il
diniego di polizia, in particolare per quel che riguarda l’accredito stampa
“non è vincolante per i padroni di casa, l’Expo”.