«Per le testate edite dal Gruppo Monrif - Qn Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno - non è prevista alcuna riduzione dell'informazione locale e regionale», ribadisce l'editore Andrea Riffeser Monti, dopo l'allarme lanciato dai Comitati di redazione del gruppo.
«La forza dei propri quotidiani è basata sull'informazione capillare del territorio. L'accorpamento di alcune edizioni locali dal prossimo mese di gennaio non comporta una riduzione ma un ampliamento dell'informazione nelle zone limitrofe e metropolitane, a beneficio dei lettori», aggiunge, in una nota, Riffeser, ricordando poi che «nell'ultimo anno il costo della carta ha subito un aumento del 270% e stiamo vivendo un'importante fase di transizione digitale, mantenendo la qualità del prodotto ed evitando sprechi».
Dichiarazioni, quelle del numero uno di Editoriale Nazionale e della Fieg, che suscitano la reazione dei Comitati di redazione di Qn, Quotidiano.net, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno.
«Le edizioni cartacee di Ancona e Macerata accorpate (con l'eliminazione del 50 per cento dell'attuale foliazione), stessa sorte per quelle di Empoli e Pontedera e infine l'eliminazione delle edizioni di Pisa, Livorno e Grosseto per unirle in un solo misero fascicolo. Tradotto: smobilitazione nelle Marche del Carlino e arretramento in Toscana delle Nazione. È questo – evidenziano i Cdr – il progetto che i vertici dell'Editoriale Nazionale hanno presentato ai Comitati di redazione del Gruppo. Lo scriviamo e lo ribadiamo (specificando che a quella riunione era presente una ventina di persone sia fisicamente che collegate) dopo aver letto le dichiarazioni di Andrea Riffeser Monti, editore dell'Editoriale Nazionale, che non solo nega che ci sarà una riduzione dell'informazione a livello locale, ma che anzi afferma che sarà ampliata grazie a questo scellerato progetto».
Per i giornalisti, «sono i numeri a parlare. Probabilmente – incalzano – l'editore non conosce quanto sta succedendo all'interno della sua azienda oppure gli sono state raccontate bugie. Lo invitiamo quindi a informarsi dai suoi manager, ma intanto ricordiamo che le foliazioni saranno dimezzate, che le notizie pubblicate saranno drasticamente diminuite, che su internet non ci sarà nessun potenziamento (non esiste ancora un progetto specifico), insomma sarà sradicata la presenza di queste due testate storiche da territori importanti come le Marche e la Toscana».
I Cdr ricordano inoltre all'editore che «negli ultimi giorni sono arrivate decine e decine di lettere firmate da sindaci, politici, rettori e lettori che condannano questa scelta e che chiedono di bloccare questa iniziativa che partirà dal 1 gennaio. Come sa, inoltre, l'editore, non avvalersi più della rotativa di Loreto significa accentrare la stampa a Bologna e a Firenze con tutti i rischi del caso (ci saranno problemi di distribuzione) e quindi la riduzione di edizioni è obbligatoria. Anche noi giornalisti siamo consapevoli del periodo difficile che vive il settore dell'editoria (non a caso abbiamo da oltre dieci anni le buste paga ridotte dagli ammortizzatori sociali e l'azienda ha chiesto un altro piano di tagli per il 2023) e che i costi di produzione (carta compresa) sono esplosi, ma non accettiamo che ai lettori siano date informazioni scorrette su quanto sta succedendo e su scelte che sono solo in capo all'editore e ai suoi manager. Confidiamo – concludono i rappresentanti sindacali – che ci sia un ripensamento e che si trovi una soluzione che garantisca la vita a queste edizioni.
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Foto di Andrys Stienstra da Pixabay