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Fnsi 23 Feb 2005

Editoria, "l'Unità": dal 15 marzo sarà Antonio Padellaro il nuovo direttore. Furio Colombo: "La linea editoriale resta la stessa"

Editoria, "l'Unità": dal 15 marzo sarà Antonio Padellaro il nuovo direttore. Furio Colombo: "La linea editoriale resta la stessa"

Editoria, "l'Unità": dal 15 marzo sarà Antonio Padellaro il nuovo direttore. Furio Colombo: "La linea editoriale resta la stessa"

Il 15 marzo l'attuale direttore Furio Colombo passera' il testimone al condirettore, Antonio Padellaro, conservando pero' il ruolo di editorialista di punta della testata. L'avvicendamento e' stato deciso nel corso di una riunione fiume del consiglio si amministrazione della societa' editrice del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. ''Mi fa piacere che ad assumere la guida del giornale - commenta Colombo - sia Padellaro, nei confronti del quale nutro una evidente e notissima stima profonda, che del resto non puo' non esserci tra due persone che hanno lavorato benissimo insieme negli ultimi anni''. Dopo le voci di un ricambio al vertice del quotidiano, fattesi piu' insistenti dopo il congresso Ds e le indiscrezioni sull'arrivo di Carlo Rognoni, gia' direttore di 'Panorama', la scelta del Cda va dunque nella direzione della continuita': ''Sono certo - continua Colombo - che la linea editoriale resta la stessa ed e' quello che vogliamo dire ai lettori''. Quanto alla data il direttore uscente conferma che si era parlato della possibilita' che il ricambio avvenisse dopo le elezioni regionali, ''ma si e' optato per il 15 marzo per questioni puramente tecniche legate alla struttura del contratto, in base alle valutazioni giuridiche degli avvocati e del Cda''. ''Dell'avvicendamento parleremo con la struttura direttiva, con i vice direttori - conclude Colombo - e poi con tutta la redazione''. ''Una vittoria importante''. Cosi' Furio Colombo e Antonio Padellaro definiscono la soluzione della lunga guerra guerreggiata che nei mesi scorsi si e' svolta intorno ai destini della direzione e dell'Unita', soluzione che si e' conclusa questa notte con la decisione del cda della Nie (Nuove Iniziative Editoriali) per la staffetta di Colombo al suo condirettore Padellaro che il 15 marzo gli succedera'. Di vittoria parlano pure i rappresentanti sindacali che il 14 febbraio - una settimana prima del cda che ieri notte dopo 7 ore di riunione ha deciso per la nomina di Antonio Padellaro alla direzione e Furio Colombo editorialista - hanno inviato al cda una lettera nella quale si diceva che ''troncare il rapporto con l'attuale direzione giornalistica sarebbe un errore grave, forse irrimediabile''. ''Questa soluzione non sarebbe stata possibile senza lo scatto d'orgoglio di questa redazione'', afferma Umberto De Giovannangeli del cdr durante la riunione di oggi pomeriggio nella quale Padellaro e Colombo hanno incontrato la redazione. Enrico Fierro, altro membro del cdr parla di ''inaudite pressioni sul cdr dal 22 dicembre ad oggi''. L'atmosfera e' di temporanea soddisfazione non comprensibili domande sul futuro ma anche sui perche' di una decisione che, se da un alto garantisce la ''continuita''' dall'altro ''e' una decisione - afferma Colombo - di cui non si capiscono le ragioni anche se e' una sequenza naturale''. Solo per un momento Colombo lascia trasparire un po' di disappunto: ''Non dico, come fanno i politici, che sono sereno anzi sono un po' incavolato perche' non capisco le ragioni di questa decisione''. Ma poi si affretta a chiarite ''Questa conclusione e' ragionevole, razionale anzi e' quella giusta''. Giusta perche' evitera' a giornale - e' sempre Colombo che parla - ''i sobbalzi e le crisi che capitano con i cambi di direzione''. Il direttore uscente e quello entrante forniscono pochi retroscena se non quello di aver entrambi detto al cda ''resto se resta anche lui''. Padellaro parla di ''alba di un nuovo giorno nel quale, dopo la lunga prova di stress, possiamo tornare a parlare di quello che piu' ci piace: fare il giornalista e fare un buon giornale e pazienza se gia' da domani i giornali ne diranno di tutti i colori''. Padellaro ringrazia il cda per la nomina e si impegna a difendere l'identita' del giornale: ''un'identita' da difendere e da arricchire''. Poi il direttore in pectore affronta quello che piu' preme ai giornalisti: il futuro. E parla di ''rinnovamento nella continuita'''. ''Dobbiamo pensare a un giornale che si rinnova trovando degli elementi che possono gradire il lettore''. La prima novita' e' la riforma grafica del giornale ''alla quale - spiega Padellaro - cominceremo a pensare da domani, dalla prima pagina'' e, se tutto andra' bene, si prevede di proporre in edicola un'Unita' con una nuova veste il prossimo 28 marzo per il quarto anniversario della nuova Unita'. Ma gli obiettivi vanno anche al di la' di quelli strettamente editoriali e Padellaro parla di ''un orizzonte importante'' per il giornale. ''Questo giornale - afferma Padellaro - dopo aver accompagnato tutte le affermazioni del centrosinistra, ha l'obiettivo di aiutare il centrosinistra a vincere le elezioni del giugno 2006''. E le elezioni del 2006 vengono anche indicate da Padellaro come il punto naturale di arrivo del nuovo ciclo che partira' il 15 marzo con l'avvicendamento del nuovo direttore. Padellaro ammette di sentire ''il peso del confronto con Furio pur essendo io piuttosto presuntuoso nel confrontarmi con gli altri direttori'', ma sa anche che questa staffetta assomiglia a quella fra Scalfari ed Ezio Mauro ''fa parte - dice - della vita dei giornali'' . ''Con Furio - afferma - avevamo pensato a questa staffetta. Ma pensavamo che avvenisse nei tempi che noi ritenevamo giusti. E' andata diversamente si e' realizzata non nelle condizioni psicologiche migliori comunque c'e'''. Qualcuno si spinge a chiedere a Padellaro se ha avuto assicurazioni che la sua direzione non sia una ''direzione a termine''. ''Le assicurazioni formali, verbali non servono a niente - risponde - e' la realta' e la sua personalita' che determina il successo di un direttore''. Poi afferma che ''per quanto so la scelta sul mio nome e' stata concorde. Nel cda ci sono sei persone e per me e' gia' un fatto positivo. Ci sono poi state delle condizioni che io ho posto. Una e' che Furio Colombo restasse non solo come commentatore, l'altra e' che tutte le scelte dello staf dirigenziale fossero come stabilisce l'art. 6 del contratto di lavoro fossero del direttore. Sull'autonomia del giornale e' inutile parlarne noi siamo gelosi dell'autonomia. Qualsiasi tentativo di limitare questa autonomia vedrebbe una mia reazione decisa''. Anche per Padellaro ''ci sono delle domande su quanto e' accaduto a cui non sono state date risposte, ma siccome siamo bravi giornalisti ci impegniamo a capire cosa e' successo senza drammatizzare''. Nell'editoriale Colombo scrivera' delle tante lettere, ''centinaia e centinaia'', che chiedevano la 'continuita' e che lo hanno convinto a restare. ''Avrei fatto volentieri uno scatto d'orgoglio - ha detto - ma sono legato a questi lettori che ci hanno dato fiducia''. (ANSA).

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