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Editoria 09 Set 2009

Editoria, in Sardegna quotidiani non perdono copie ma cala la pubblicità

Il sensibile calo degli introiti pubblicitari e la crisi economica in atto mettono a dura proval'editoria giornalistica in Sardegna. A soffrire meno - secondo quanto emerso nell'audizione dei rappresentanti Fieg davanti alla seconda commissione (Informazione) del Consiglio regionale - sono i due maggiori quotidiani dell'isola, L'Unione sarda e La Nuova Sardegna, che hanno perso pubblicità  ma non copie vendute.

Il sensibile calo degli introiti pubblicitari e la crisi economica in atto mettono a dura prova
l'editoria giornalistica in Sardegna. A soffrire meno - secondo quanto emerso nell'audizione dei rappresentanti Fieg davanti alla seconda commissione (Informazione) del Consiglio regionale - sono i due maggiori quotidiani dell'isola, L'Unione sarda e La Nuova Sardegna, che hanno perso pubblicità  ma non copie vendute.

 Ma anche per essi sarebbe opportuno rivedere il meccanismo degli investimenti pubblicitari istituzionali e legali tenendo conto del numero di copie vendute. L'hanno sostenuto Carlo Ignazio Fantola (Gruppo Unione) e Raffaele Serrao (La Nuova Sardegna), sentiti stamane dall'organismo consiliare presieduto da Silvestro Ladu (Pdl).     Altro intervento suggerito dai rappresentanti Fieg sarebbe
l'allargamento dei parametri di distribuzione dei giornali nei punti vendita non istituzionali (come supermarket e stazioni di servizio), anche se le edicole restano la colonna portante del sistema distributivo. Infine, sarebbero utili meccanismi di sostegno finanziario all'editoria in funzione degli investimenti nell'innovazione.
    La seconda commissione è impegnata in una serie di audizioni preparatorie in previsione dell'esame di una proposta di legge in materia di informazione e comunicazione.(AGI)  

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