Editoria: firmato l’accordo al Mattino di Bolzano: otto assunzioni tra i giornalisti collocati in cassa integrazione
Al termine di una lunga e difficile trattativa, martedì 24 giugno, presso la sala stampa della giunta provinciale di Bolzano, alla presenza dell'assessore provinciale al lavoro, Luisa Gnecchi, e del direttore dell'Ispettorato del lavoro, Hubert Sparer, è stato firmato l'accordo per la cassa integrazione che interessa tredici giornalisti del Mattino di Bolzano, rimasti senza lavoro dopo la chiusura del giornale, il 27 maggio scorso. Dopo le difficoltà delle scorse settimane, il confronto si è riaperto rimettendo sul tavolo l'ipotesi del riassorbimento di una parte della redazione nella nuova iniziativa editoriale cui gli azionisti della Nea (Init) daranno vita in autunno insieme alla Rcs-Corriere della Sera, che non era evidentemente tramontata, al contrario di quanto dichiarato dall'azienda ai primi di giugno. L'accordo, firmato da Fnsi, Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige, Cdr del Mattino di Bolzano, Fieg, Nea ed Init, prevede l'offerta di otto assunzioni ad altrettanti giornalisti del Mattino (sei nel nuovo giornale a Bolzano, uno a Trento e uno all'Adige sempre a Trento) e, tre mesi dopo l'inizio delle pubblicazioni, una verifica con il sindacato per accertare la possibilità di altre assunzioni nel nuovo giornale o all'Adige. Per chi resterà escluso dalle offerte di assunzione o per chi dovesse rifiutare la proposta di assunzione sono invece previsti degli incentivi all'esodo che verranno erogati dall'Init. Altri due giornalisti del Mattino (oltre i 13 interessati dalla Cigs), infine, sono già stati assunti dall'Adige (quotidiano che fa capo alla stessa Init), con passaggio diretto, per garantire al quotidiano di Trento una presenza a Bolzano. E’ stata inoltre ottenuta la deroga al vincolo di esclusiva per i giornalisti in cassa integrazione che potranno così collaborare con altre testate (ma non con quelle direttamente concorrenti con le testate dell’Init). Nell’accordo sono previste verifiche periodiche, la prima entro settembre, sull'attuazione dell'intesa. Le parti con quest’accordo hanno definito lo specifico progetto previsto dall’art. 15, 4° comma, lettera b, della legge 62/2001 per l’incentivazione dei giornalisti che, collocati in Cigs, provvederanno a risolvere il loro rapporto di lavoro. Tale progetto si completerà entro il 31 maggio 2005 ed interesserà fino a un massimo di 13 giornalisti che abbiano maturato i requisiti di anzianità previsti dalla legge. L’azienda, poi, si impegna ad assicurare assistenza legale (fatto salvo l’eventuale dolo o colpa grave del singolo giornalista, accertate in giudizio) facendosi carico di eventuali sanzioni o risarcimenti economici a coloro che dovessero avere in corso o dovessero essere coinvolti in contenziosi giudiziari per la loro attività giornalistica svolta per “Il Mattino di Bolzano”. Infine, al giornalista in Cigs, previa comunicazione alla Nea, verrà sospeso il dovere di esclusiva, fermo restando l’obbligo di non assumere incarichi in contrasto con gli interessi morali e materiali delle aziende di riferimento all’azionista della Nea. Come sempre accade in questi casi, l’accordo è il frutto di un compromesso che certamente non contiene tutte le garanzie che la delegazione sindacale aveva chiesto fin dall'inizio del confronto, ma ugualmente permette di assicurare a tutti i cassintegrati del Mattino di Bolzano, anche a quelli che non rientreranno in attività con il nuovo giornale Init-Rcs, una certa serenità per ricollocarsi professionalmente. Oltre a ciò, l’accordo è il preludio all’apertura di una nuova testata nelle province di Bolzano e di Trento che, negli auspici del sindacato, potrà favorire il pluralismo dell’informazione.