E' morto Sandro Ciotti
maestro di giornalismo
e uomo di qualità
Siddi (Fnsi) e Capone (Ussi): "Un collega sapiente e innovatore"
Il giornalista Sandro Ciotti e' morto questa mattina a Roma, città dov'era nato nel 1928. Era malato da tempo. Ricoverato in ospedale, da qualche giorno era tornato a casa. Sandro Ciotti era nato a Roma nel 1928. Come padrino di battesimo aveva avuto il poeta Trilussa, da ragazzo compie studi classici e suona il violino. Gioca anche a calcio, nelle file delle giovanili della Lazio. Ben presto capisce anche di avere un grande amore per il giornalismo, e comincia la sua carriera collaborando a Paese Sera, Messaggero e Giornale d'Italia. Nel 1958 entra alla Rai, mentre due anni dopo, nel 1960, fa la sua prima radiocronaca di una partita: il match è quello fra Danimarca ed Argentina, valido per il torneo delle Olimpiadi di Roma. Ma il suo debutto radiofonico assoluto era avvenuto con la trasmissione "KO - Incontri e scontri sportivi". Oltre al calcio, oltre 2400 le partite raccontate dal vivo per la Rai, segue per radio e televisione anche 15 giri d'Italia, 9 Tour de France, una decina di Olimpiadi ed altrettanti Mondiali di calcio. Firma una serie di documentari come "La morte di Bandini", sul pilota italiano della Ferrari di F.1, e "Morte di Tenco". Ciotti conosceva bene, di persona, il cantautore genovese, ed era un grandissimo appassionato di musica (ne componeva anche). Infatti per la Rai ha lavorato anche in 40 edizioni del Festival di Sanremo. Dal 1986 al 1991 ha condotto la Domenica Sportiva. Il Segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Sono profondamente addolorato dalla scomparsa di Sandro Ciotti, maestro di giornalismo sportivo e uomo di qualità. La nostra lunga amicizia mi consente di ricordarne non solo le sue grandi capacità professionali ma anche la sua straordinaria umanità.” (ANSA). “Con Sandro Ciotti scompare un uomo di grande valore, un giornalista sapiente e popolarissimo che ha innovato profondamente il linguaggio del giornalismo sportivo e di costume. Con lui si è spenta molto più di una voce unica e autorevole, ma resta viva per tutti la straordinaria lezione professionale e umaa”. E’ quanto affermano, insieme, Franco Siddi, Presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, e Antonello Capone, Presidente dell’Unione nazionale della Stampa sportiva (Ussi), ricordando “con commozione Sandro Ciotti, giornalista che hanno sempre ammirato e al quale hanno avuto l’onore di star vicino, giusto un anno fa, nella giornata della consegna a lui del premio di giornalismo Saint Vincent alla carriera. Era stato quello, prima al Quirinale e poi a Saint Vincent, il momento del pubblico riconoscimento dell’eccellenza professionale di Ciotti, della sua orgogliosa e feconda autonomia intellettuale, che da oggi appartiene al patrimonio culturale e morale di tutti i giornalisti”.