Nel giorno in cui è stato annunciato il nome del nuovo direttore de 'Il Giornale', si è spento a 87 anni Livio Caputo, storica firma del quotidiano di cui aveva preso la direzione ad interim il 17 maggio scorso, dopo le dimissioni di Alessandro Sallusti.
Giornalista e scrittore, amico di Indro Montanelli, considerato uno degli esponenti più in vista del movimento liberale italiano, Caputo era nato a Vienna il 24 agosto del 1933, da padre piemontese di ascendenze napoletane e madre triestina. Laureato in Giurisprudenza a Torino, aveva intrapreso la carriera giornalistica già durante gli anni dello studio, diventando corrispondente da Bonn per il Corriere d'Informazione e il settimanale Gente, per poi trasferirsi a Londra come inviato dei quotidiani Il Resto del Carlino e La Nazione e del settimanale Epoca. Dopo questa esperienza londinese nel 1965 venne inviato a New York, come capo della redazione dei periodici della Arnoldo Mondadori Editore.
Rientrato in Italia nel 1970, fu inviato per Epoca, di cui divenne per un breve periodo direttore nel 1976. In seguito entrò come inviato ed editorialista nel quotidiano Il Giornale, fondato e diretto da Indro Montanelli, e si distinse come uno dei commentatori di Telemontecarlo.
Nel 1979 subentrò a Nino Nutrizio alla guida del quotidiano La Notte, restando in carica fino al 1984, quando il giornale venne ceduto al gruppo Rusconi. Passato al Corriere della Sera come capo dei servizi esteri, nel 1992 tornò al Giornale come vicedirettore.
Candidato al Senato nelle file di Forza Italia nel collegio di Bergamo, nel 1994, venne eletto e diventò prima vice capogruppo vicario e poi sottosegretario agli Affari Esteri. Non fu rieletto nel 1996, ma l'anno seguente entrò nel Consiglio comunale di Milano, dove rimase fino al 2006. (Adnkronos)