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Fnsi 24 Set 2003

Diffamazione: “cancellato” il carcere per i giornalisti

Diffamazione: “cancellato” il carcere per i giornalisti

Diffamazione: “cancellato” il carcere per i giornalisti

Chi commette il reato di diffamazione a mezzo stampa non dovrà più temere il carcere. E' quanto afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti che in questi giorni si è incontrato con il presidente della commissione Giustizia della Camera Gaetano Pecorella, il deputato di FI Nino Mormino (che aveva presentato l'emendamento per prevedere invece la pena detentiva) ed alcuni esponenti di maggioranza e opposizione per fare il punto sulla proposta di legge che punta a riformare la disciplina per la diffamazione ora all'esame della commissione Giustizia di Montecitorio. ''Come governo - spiega Paolo Bonaiuti - offriamo tutta la nostra collaborazione tecnica, anche del dipartimento per l'editoria diretto da Mauro Masi, per arrivare ad un testo completo e aperto a tutte le istanze anche dell'opposizione''. ''E' evidente che ci rimettiamo alle decisioni e alla volontà della commissione - prosegue - ma stiamo dando assistenza tecnica al presidente Pecorella affinché si arrivi ad una legge su questo tema in tempi brevi. L'attuale normativa infatti risale a circa 60 anni fa ed è ora che venga cambiata''. Dopo aver confermato che la maggioranza è per la totale depenalizzazione del reato, Bonaiuti spiega anche che ci sono contatti in corso tra maggioranza e opposizione per vedere di arrivare ad un testo il più possibile condiviso. E si augura che Gianfranco Anedda (An) accetti di tornare a fare il relatore del provvedimento. Il deputato infatti aveva rassegnato le proprie dimissioni quando la commissione aveva approvato l'emendamento Mormino che prevedeva appunto il carcere fino a tre anni per il giornalista responsabile. In commissione, secondo quanto si è appreso, il confronto tra le forze politiche potrebbe riprendere proprio dal testo messo a punto dall'esponente di An. Tra le possibili alternative al carcere, secondo quanto si è appreso, si starebbe valutando anche l'ipotesi dell'interdizione del giornalista stabilita però dall'ordine dei giornalisti.(ANSA). Il presidente dell' Ordine dei Giornalisti, Lorenzo Del Boca, commentando le dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Paolo Bonaiuti, sulla modifica della normativa sulla diffamazione ha detto ''quelle di oggi sono due buone notizie''. ''La prima buona notizia - ha detto Del Boca - è che per la diffamazione si elimina il carcere, una pena anacronistica e poco rispettosa dell' impegno quotidiano di tutti i giornalisti, anche quando essi sbagliano. La seconda buona notizia - ha continuato - è che la proposta di Bonaiuti valorizza la professione perché affida alle sue istituzioni la gestione del procedimento disciplinare a carico del giornalista accusato di diffamazione. Questo - ha concluso - sottolinea il valore dell'autonomia dei giornalisti''. (ANSA).

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