''E' proprio vero: la lingua batte dove il dente duole! Gli attacchi che sta subendo il giornalista Marco Travaglio solo per aver raccontato la cronaca di fatti veri ed accaduti e che riguardano nientemeno la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Schifani, dimostrano che, come al solito, quando si tratta di difendere la Casta, i vari esponenti di partito di destra e di sinistra fanno quadrato e diventano un tutt'uno (come accadde ai tempi dell'indulto)'': ad affermarlo e' Antonio Di Pietro, leader dell'Idv.
''Allora mi domando e domando: ma un giornalista che rivela circostanze sconosciute alla maggioranza dei cittadini adempie al proprio dovere di cronaca e di critica o no? Se Schifani risulta essere stato socio di persone di malaffare, allora il presidente del Senato, proprio per l'alta carica che ricopre ne spieghi le ragioni o contesti i fatti. E' - sottolinea - un suo dovere morale''. ''Ed ancora mi domando e domando, questa volta ai tanti benpensanti del Partito Democratico: ma sapete chi sono i condannati per mafia Nino Mandala' e Benny D'Agostino? E sapete cosa vuol dire essere stati soci con costoro ai tempi d'oro della mafia, come lo fu Schifani? Ed allora, che male c'e' se un giornalista indipendente pone delle domande trasparenti ed altrettanto trasparentemente informa l'opinione pubblica? Che senso ha attaccare Travaglio per aver solo detto cio' che e' vero? Invece di prendersela con lui non sarebbe meglio prendere spunto da questo fatto per impostare una campagna di informazione capillare e veritiera su chi sta al Parlamento, al Governo o nelle altra istituzioni controllate dalla politica? Oppure il silenzio e' dovuto al fatto che anche tra le file del centrosinistra - conclude - ci sono alcune posizioni imbarazzanti per cui e' meglio far finta di niente e schierarsi con l'avversario nella speranza che un giorno il favore possa tornare?''. (ANSA)