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Fnsi 26 Nov 2002

Deposizione di Berlusconi al processo Dell'Utri. Vietato l'ingresso ai giornalisti. Proteste

Deposizione di Berlusconi al processo Dell'Utri. Vietato l'ingresso ai giornalisti. Proteste

Deposizione di Berlusconi al processo Dell'Utri. Vietato l'ingresso ai giornalisti. Proteste

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Il Tribunale di Palermo deve chiarire se ritiene che i processi siano ancora pubblici. Non è infatti comprensibile l’ordinanza con la quale si impedisce ai giornalisti l’ingresso nell’aula di Palazzo Chigi dove domani il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, deporrà nell’ambito del processo a dell’Utri. Davvero singolare appare la motivazione dell’ordinanza dei giudici della seconda sezione del Tribunale di Palermo: ai giornalisti è vietato l’accesso “per salvaguardare la sicurezza del Presidente del Consiglio”. Una motivazione a dir poco speciosa, inaccettabile per chi ha a cuore il diritto dei cittadini ad essere informati. I giornalisti non mettono in pericolo alcuna sicurezza, hanno il compito di riferire i fatti, ma forse questo viene giudicato pericoloso dal Tribunale di Palermo”. DELL'UTRI: SIDDI (FNSI) SU DIVIETO ACCESSO GIORNALISTI 26 novembre 2002. AGI - Franco Siddi, presidente della Fnsi, commenta negativamente, in un'intervista all''Associazione Articolo 21liberi di' - che l'ha diffusa - l'ordinanza dei giudici della seconda sezione del tribunale di Palermo circa il divieto di accesso dei giornalisti al processo in cui era chiamato a deporre il presidente del Consiglio: "E' una prassi - afferma - ma certe procedure dovrebbero essere superate". "In ogni caso se, come in questa vicenda, siamo in presenza di un processo ordinario, non si capisce perché ci debbano essere delle fasi "pubbliche" (come è giusto che sia pubblico qualsiasi processo di giustizia) e altre che devono essere segretate perché riguardano interrogatori a personalità di Stato" sostiene Siddi che prosegue affermando: "oltretutto la notizia è che il divieto di accesso ai giornalisti è posto per ragioni di ordine pubblico. Ed è una vera follia. Significa non avere rispetto alcuno del valore dell'informazione, così come è tutelata dalla nostra Costituzione repubblicana. Significa considerare l'informazione un pericolo". "Mi sarebbe piaciuto - conclude Siddi nell'intervista - che il presidente del Consiglio, a fronte di questo atto, avesse chiesto lui stesso ai giudici l'apertura al pubblico dell'udienza". DELL'UTRI: TRIBUNALE, A PORTE CHIUSE AUDIZIONE BERLUSCONI Palermo, 25 novembre 2002. AGI. - Si svolgerà a porte chiuse l'audizione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al processo in cui il senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Lo ha deciso oggi con una sua ordinanza il Tribunale di Palermo presieduto da Leonardo Guarnottta, che ha confermato la trasferta di domani a Roma per sentire Berlusconi. Il premier verrà ascoltato alle 16 a Palazzo Chigi, e i giudici hanno stabilito che non potranno assistere né pubblico né giornalisti "per motivi di sicurezza". Nell'assumere questa decisione, il Tribunale, senza alcuna richiesta in tal senso dei Pm e dei difensori di Dell'Utri, si è richiamato alla norma del codice di procedura penale che consente in casi particolari di derogare al principio della pubblicità delle udienze. A Berlusconi, secondo "l'articolato di prova" stabilito dal Tribunale, potranno essere poste domande su fatti avvenuti tra il 1975 e il 1985, in particolare relativi a operazioni finanziarie delle 22 holding da cui è nata la Fininvest. Oggi è stato anche interrogato un imputato di reato connesso, Salvatore Tuccio, citato come "teste di riferimento", a riscontro di alcune dichiarazioni del pentito Maurizio Avola, che lo aveva indicato tra le proprie fonti. DELL'UTRI:ARTICOLO 21,SI VUOLE SECRETARE DEPOSIZIONE PREMIER GIULIETTI E ORLANDO, GIORNALISTI GARANZIA DI TRASPARENZA 25 novembre 2002. ANSA - ''La sensazione è che si vada a secretare di fatto l'interrogatorio di Berlusconi''. Federico Orlando e Giuseppe Giulietti, rispettivamente presidente e portavoce dell'associazione Articolo 21, commentano così la decisione del tribunale di Palermo di non ammettere i giornalisti domani nell'aula di Palazzo Chigi, dove il presidente del Consiglio Berlusconi è chiamato a deporre nell'ambito del processo Dell'Utri. ''E' difficile credere che un giornalista esperto di cronaca giudiziaria possa pregiudicare in qualche modo la sicurezza del presidente del Consiglio'', sottolineano, riferendosi alle motivazioni dell'ordinanza Giulietti e Orlando. ''L'ordinanza con la quale i giudici di Palermo impediscono ai giornalisti l'accesso a Palazzo Chigi dove si terrà l'interrogatorio del premier Berlusconi nell'ambito del processo dell'Utri - spiegano - ci lascia perplessi perché la presenza dei giornalisti costituisce sempre un elemento di trasparenza e di garanzia non di insicurezza nello svolgimento di una pubblica udienza''. La sensazione, fanno notare, ''è che si vada a secretare di fatto l'interrogatorio di Berlusconi''. ''E' comprensibile che impellenti ragioni di governo impediscano al presidente Berlusconi di presentarsi in un'aula di giustizia anche come semplice testimone - hanno aggiunto Giulietti e Orlando - un po' meno comprensibile è il motivo per cui sia stata cambiata la precedente ordinanza del 2 luglio scorso con la quale era stato consentito l'accesso dei giornalisti''. Tanto è vero, proseguono Orlando e Giulietti, che lo stesso pm Antonio Ingroia aveva chiesto la conferma del dispositivo originale. ''Cosa è cambiato - si chiedono Giulietti e Orlando- dal 2 luglio ad oggi?. Sono forse emersi rischi di attentati da parte di terroristi camuffati da giornalisti? I potenti mezzi della sicurezza di Palazzo Chigi non sono più in grado di garantire accurati controlli sulle persone che hanno accesso alla sede del governo?''. Francamente, concludono presidente e portavoce di Articolo 21, ''stentiamo a crederci. Temiamo piuttosto - concludono - che a rendere inquieto Berlusconi siano la sagacia e l'acume critico di alcuni cronisti le cui voci non si sono ancora giunte al gran coro degli entusiasti sostenitori del leader della maggioranza''. La 7: Cdr su deposizione Berlusconi Oggi a Roma il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è chiamato a deporre nel processo sui presunti contatti tra il senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri ed esponenti della mafia. L'udienza si svolgerà a porte chiuse e l'ingresso è vietato anche ai giornalisti perché il presidente del Tribunale di Palermo ha emesso un'ordinanza che blinda la deposizione per salvaguardare la sicurezza del Premier. Con questo atto gli operatori dell'informazione vengono di fatto istituzionalmente riconosciuti come una minaccia: al Presidente del Consiglio ? A Marcello dell'Utri ? All'ordine giudiziario ? Al diritto costituzionale di libera informazione ? I giornalisti di La7 invitano tutti i cittadini a riflettere sul caso.

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