Ddl Gasparri, Serventi:
“L’approvazione dell’art.15 è una pagina nera
che mette a rischio
il pluralismo”
Montezemolo:
“Spero che la Camera
lo modifichi”
Mediaset:
“ Fieg e Fnsi maestri
della disinformazione”
Natale (Usigrai):
“Critiche scomposte
dall’azienda-partito”
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “L’approvazione da parte dell’aula del Senato dell’art. 15 del DDL Gasparri rappresenta una pagina nera nella tormentata storia del sistema dell’informazione. Non resta che sperare che nella discussione alla Camera sia modificato radicalmente un articolo che rischia di ferire gravemente il pluralismo. Ogni possibilità di correzione della macroscopica stortura determinata dall’abbattimento dei limiti antitrust di settore è stata vanificata dall’intesa nella maggioranza. La composizione del sistema integrato della comunicazione e il relativo limite sono stati confermati mentre il testo ha subìto irrisorie modifiche, tra le quali lo spostamento al 2008 della data dalla quale gli imprenditori delle televisioni potranno acquisire i giornali. Nel frattempo accordi di ogni tipo, patti finanziari, ingressi nelle strutture societarie nei giornali da parte di soggetti estranei all’editoria, saranno possibili con la prospettiva concreta di essere a breve legittimati dalla legge. Le intese al Senato nella maggioranza sembrano inoltre portare direttamente ad una sostituzione entro febbraio prossimo del Consiglio di Amministrazione della Rai, confermano il testo per quanto riguarda la privatizzazione selvaggia del servizio pubblico e le norme che consegnano il potere di nomina del Cda al Ministero del Tesoro e quindi al Governo. Quanti si battono contro il conflitto di interessi e per il pluralismo sono serviti, a cominciare da quegli imprenditori del settore della comunicazione (editori e emittenti private) che nei giorni scorsi hanno giustamente protestato. Il Sindacato dei giornalisti, quindi, non può fermarsi e, in raccordo con le Confederazioni sindacali e le organizzazioni della società civile, proseguirà nei prossimi giorni l’iniziativa per cambiare una legge illiberale. Già domani i giornalisti della Rai parteciperanno alla manifestazione indetta dall'Usigrai al cinema Capranichetta di Roma sul tema centrale della difesa del ruolo del servizio pubblico”. Montezemolo: “Spero che la Camera lo modifichi” ''Le cose che sostengo rappresentano la posizione di tutti gli editori. Speriamo solo che il testo del disegno di legge Gasparri votato dal Senato venga corretto alla Camera''. Lo dichiara in una intervista al 'Corriere della Sera', Luca di Montezemolo, presidente della Fieg, che sottolinea: ''Non ho però nessuna intenzione di dare un contributo all'innalzamento del tasso di litigiosità. In Italia si litiga già troppo''. ''Sia Tesauro sia Cheli hanno parlato di insufficiente pluralismo. E, in epoca non sospetta, anche il presidente Ciampi aveva richiamato l'attenzione del Parlamento su questa delicata materia'', ricorda Montezemolo e aggiunge: ''La norma che prolunga l'asimmetria fino al 2008 non ci soddisfa. Contestiamo il principio. Solo quando gli editori potranno entrare nel business televisivo, ovvero con l'entrata a regime del digitale terrestre allora sì che ci sarà una vera e automatica reciprocità. Fino ad allora no. Quindi è sbagliato prefigurare oggi una data per di più aleatoria''. (Adnkronos) Mediaset: “ Fieg-Fnsi maestri della disinformazione” ''Come possono professionisti dell'informazione come il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi e il presidente della Fieg Luca Cordero di Montezemolo parlare di 'pagina nera per l'informazione' (Fnsi) e 'grave colpo al pluralismo informativo' (Fieg) dopo le votazioni di oggi in Senato sulla Legge Gasparri?''. A chiederlo, in una lettera aperta a quelli che definisce ''professionisti dell'informazione maestri della disinformazione'' è Mediaset che, in una nota fa il punto su alcune questioni del ddl Gasparri. E Mediaset ricorda, ''ancora una volta che: 1) Il ddl Gasparri non cambia di un euro i conti pubblicitari di Mediaset 2) Gli affollamenti pubblicitari della televisione rimangono esattamente quelli di prima 3) Il regolamento delle telepromozioni ci allineerà perfettamente al resto d'Europa 4) La riforma consente l'ingresso nel mercato tv di nuovi operatori, editori compresi, e aumenta la possibilità di pluralismo 5) La riforma consente da subito agli editori di comprare televisioni e vieta invece per cinque anni ai gruppi televisivi di comprare giornali. ''Chi cerca di fare disinformazione basata sul nulla, perlomeno non stravolga i fatti'' conclude Mediaset. (Adnkronos) Natale (Usigrai): “Critiche scomposte dall’azienda-partito” Piena solidarietà dai giornalisti della Rai a Paolo Serventi Longhi per le critiche scomposte rivoltegli da Mediaset. E’ strano davvero: il Segretario generale Fnsi critica le forze politiche che in Senato hanno approvato l’articolo 15, e la replica arriva non dai partiti chiamati in causa, ma dall’azienda-partito. C’è forse un qualche nesso che li lega?